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MLB, quale futuro?

Nella foto il PGE Park in Portland nell'Oregon
Nella foto il PGE Park in Portland nell'Oregon

di Frankie Russo

Tratto dal sito baseballamerica.com

In attesa di conoscere la squadra vincitrice delle World Series 2017 ecco un interessante articolo sulle future.

Da quando gli Expos si sono trasferiti a Washington nel 2005, vi sono sempre state speculazioni per far ritornare il baseball a Montreal. Si è anche parlato della costruzione del nuovo stadio nel downtown che fu uno dei motivi che causò il trasferimento della franchigia. E da settembre, a Portland nell’Oregon, si è tornato a parlare di aumentare le squadre nel West, un progetto ben visto dal Commissario Rob Manfred. Si è già fatto avanti un gruppo di finanziatori disposti a supportare il progetto per lo stadio con un investimento di circa 150 milioni di dollari. Lo Stato dell’Oregon si era già dichiarato disponibile ad intervenire per portare gli Expos a Portland che invece all’epoca preferirono Washington. 

Questo ci porta a presumere che in un tempo non troppo lontano potremmo vedere esteso il numero di squadre della MLB a 32 che comporterà delle sostanziali variazioni nel calendario. L’innovazione, inoltre, favorirebbe le trattative in corso con il sindacato dei giocatori relative alle lunghe trasferte e giorni di riposo.

 

Una prima variazione potrebbe essere una ristrutturazione geografica con la creazione di 4 Divisioni riducendo, in tal modo, le trasferte, in particolare per le squadre che si muovono dalla East Coast alla West e viceversa, aggiungendo altresì una maggiore attrazione per il pubblico delle squadre rivali limitrofe senza dover far ricorso alle gare di Interleague, bensì un evento quasi quotidiano.

Con l’aggiunta di Portland e Montreal, si potrebbe progettare quattro divisioni come segue:

 

East: Atlanta, Baltimore, Cincinnati, Miami, Philadelphia, Pittsburgh, Tampa Bay e Washington.

Nord: Boston, Cleveland, Detroit, Minnesota, Montreal, Toronto ed entrambe le squadre di New York.

Midwest: Entrambe le squadre di Chicago, Colorado, Houston, Kansas City, Milwaukee, St. Louis e Texas.

West: Anaheim, Arizona, Los Angeles, Oakland, Portland, San Diego, San Francisco e Seattle.

 

Variazioni da apportare:

 

Un calendario ridotto a 156 gare di RS comporterebbe 24 gare contro le otto squadre delle altre divisioni, tre contro ognuna di esse.

  • Le gare contro le sette squadre della stessa divisione diventerebbero 12, sei in casa e sei trasferta.
  • Il nuovo format prevedrebbe un giorno di risposo ogni settimana (lunedì o giovedì) e rientrerebbe negli stessi parametri dell’attuale calendario. L’Opening Day può coincidere con il week-end che consentirebbe di giocare solo una serie da tre durante la settimana dell’All Star Game.
  • Il calendario a 156 ridurrebbe la competizione di sei gare per ogni squadra, e le minori entrate potrebbero essere compensate dai ridotti costi relative alle trasferte.
  • L’interesse del pubblico rimarrebbe inalterato permettendo alle prime quattro di ogni divisione di accedere alla postseason (ed essere teste di serie), mentre le otto squadre con il miglior record, indipendentemente dalla divisione, si giocano la Wild Card.
  • Le quattro vincenti della Wild Card accederanno alle Division Series e ognuna di esse dovrà affrontare una delle prime classificate.
  • Le quattro vincenti disputeranno le Championship Series e le vincenti si affronteranno nelle World Series.

      

Questo format allargherebbe a 12 squadre la possibilità di partecipare alla postseason che implicherà un incremento di spettatori in settembre, ancora una volta compensando la riduzione di gare della RS.

  • Il giorno di riposo settimanale permetterebbe una migliore programmazione nella routine, magari ritornando a giocare doppi incontri la domenica con riposo al lunedì. Il lunedì potrebbe anche essere utilizzato per le lunghe trasferte evitando alle squadre di arrivare a destinazione alle tre del mattino o anche più tardi.
  • Un calendario siffatto ridurrebbe le trasferte mantenendo le squadre nel loro  fuso orario ad eccezione dei Rockies e Twins. Tuttavia, per essi si tratterebbe di anticipare di una sola ora alcune gare che comunque comporterebbe un maggiore numero di spettatori dato l’ora di anticipo. Le altre squadre divisionali dovrebbero trasferirsi a Colorado e Minnesota per solo sei gare durante l’anno.
  • Tutte le squadre inizieranno la Regular Season giocando con una squadra di divisione e per tutte le gare fuori divisione dovranno essere previste trasferte a sole due città. 

 

N.d.C. La mia personale opinione è che, in linea di massima, potrebbe essere una buona innovazione. Per prima cosa eliminerebbe in fatto di dover disputare le prime e ultime gare della Regular Season in stadi dove non è previsto il Battitore Designato che in sostanza favorisce generalmente l’attuale squadra della NL.

 

E qui sorge l’altro aspetto molto intrigante: Cosa ne pensano i puritani, coloro cioè che vogliono vedere ancora il lanciatore entrare nel box di battuta e la strategia del doppio switch? Questa forse sarà eventualmente la montagna più alta da scalare. Però, se due squadre dell’ex NL vogliono continuare a farlo, chi lo impedirebbe? 

 

Da considerare inoltre che l’innovazione consentirebbe a tutte le squadre, chi più e chi meno, di affrontarsi permettendo così ai tifosi di poter vedere i campioni di tutte le squadre, anche se ad anni alternati.

 

E poi, immaginate l’entusiasmo del pubblico che avrà l’opportunità di assistere quotidianamente e per tutto l’anno a gare tra squadre delle zone limitrofe: Yankees-Mets-Red Sox; Nationals-Orioles-Phillies; Cubs-White Sox-Tigers; Angels-Dodgers-San Diego; Astros-Rangers; Marlins-Rays; Athletics-Giants; Reds-Indians- Pirates; Brewers-Twins; Blue Jays-Montreal; Seattle-Portland; Kansas City-St. Louis.

 

Lo spettacolo e l’attrazione del pubblico sarebbe garantito. Ma come si dice, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. 

 

Frankie Russo

 

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