Che fine hanno fatto i ragazzi dei "Jungle"?

Prefazione di Paolo Castagnini

Ancora la pubblicazione dei racconti premiati al Concorso letterario  "Scuole Maestre Pie" di Bologna. Il 25 maggio scorso avevamo pubblicato la vincitrice ( Francesca Capuzzo con il racconto:  "Willie e il baseball") e il 3 Giugno "L'invenzione del baseball" scritto da Francesco Beuri che abbiamo valutato come "Premio fantasia".  Il 17 Giugno abbiamo pubblicato "Gli Axter" un racconto scritto da Chiara Faggioli una ragazza di 5^ Elementare. Il 1° Luglio è stata la volta del racconto giunto al 2^ posto a pari merito "L'ultimo tiro", di Ilaria Fornasari. Oggi vi presentiamo uno straordinario racconto pensate di 4^ elementare!!! Pietro Fini.  Le motivazioni del premio come sempre sono scritte dal nostro Michele Dodde. Buona lettura!

 

3^ classificato

 

CHE FINE HANNO FATTO I RAGAZZI DEI "JUNGLE"?

 

Pietro Fini - Classe 4^ Elementare

 

 

MOTIVAZIONE di Michele Dodde - E’ un racconto di qualità che si sviluppa su osservazioni sempre più calibrate anche nel notare come l’attività sul diamante si possa identificare “come una danza antica tramandata da generazioni”. Ma è lo spirito di squadra, ovvero del gruppo, che si solidifica nella valutazione di un loro membro e come poi in sintesi la vittoria intima di uno diventa un aspetto corale e significativo.

 

    Sugli spalti dello stadio di baseball dei “Jungle” non si vede anima viva … la partita sembra essere finita da un pezzo … ma dove sono tutti quanti? Addirittura i ragazzi hanno dimenticato in campo mazza, palla e guantone … che situazione strana … allora, qualcuno mi sa dire dove siano finiti tutti?

 

    Facciamo un passo indietro, anzi di lato, nel senso che spostiamo il nostro sguardo un poco più in là rispetto alla serratura per cercare di capire cosa stia succedendo per davvero. Ecco, adesso incomincio ad avere le idee più chiare. Vedo il capitano della squadra, Ricky, che incita i suoi compagni come fanno i veri capi. Dà pacche sulle spalle ai ragazzi, li sprona, li invita a concentrarsi perché da qui a breve si apriranno i cancelli dello stadio e inizierà l’ultima partita della stagione, quella dove gli osservatori delle squadre delle varie università si presentano in campo per visionare e selezionare i giocatori migliori ai quali offrire la possibilità di studiare e giocare per loro. Una occasione, questa, sicuramente da non perdere, anche perché i Jungle fino ad ora hanno vinto tutte le partite e sono in testa al campionato ma … purtroppo nell’ultimo incontro il lanciatore titolare, Willie, si è infortunato e allora per questa partita decisiva le sorti della gara saranno nelle mani e nel guantone di Leon, il lanciatore di riserva. Ma Leon ha un grosso problema … sfortunatamente lui ha un carattere molto emotivo e, anche se è un ottimo lanciatore, sbaglia quasi sempre le palle decisive e questo, accidenti, fa imbestialire i suoi compagni di squadra che non perdono mai l’occasione per deriderlo e schernirlo, definendolo un perdente nato.

 

    Anche oggi, ahinoi, siamo alle solite … la squadra è molto tesa sapendo che il suo destino è nelle mani di Leon e lui, poverino, è una maschera di sudore per la tensione e la paura di sbagliare. In più ci si mette anche il pubblico che, ad ogni errore di Leon, rumoreggia e riempie il campo con dei  sonori  “BOOOO” … roba da far tremare i polsi e da far perdere la tranquillità a chiunque, figuriamoci a Leon … meno male che Ricky, da vero leader della squadra, lo sta incoraggiando e fa di tutto per tenerlo sereno.

 

    Ma bando ai convenevoli, ecco che i cancelli si aprono, il pubblico entra sugli spalti desideroso di vedere una bella partita ed entrano anche gli avversari, i temibili Sharks, pronti a fare un sol boccone di Leon e dei suoi Jungle. Entrano, infine, anche gli osservatori che si posizionano nei posti cruciali del campo per vedere al meglio le azioni di gioco e i ragazzi migliori. Eccoci pronti, la partita inizia e di colpo sugli spalti cala un silenzio spettrale.

 

    Le due squadre, come in un rituale pagano, si muovono sul campo disegnando traiettorie immaginarie, colpendo con mazze e guantoni le palline che volano in cielo come proiettili. E’ tutto davvero incredibile: in quella confusione di giocatori e campo ognuno sa perfettamente cosa fare e dove muoversi, come in una danza antica tramandata da generazioni.

 

    Anche i ragazzi dei Jungle non sono da meno: ognuno di loro lotta e corre per ogni punto, nella speranza di venire selezionati dagli osservatori dei college. Ricky, come un vero condottiero, si carica la squadra in spalla e cerca di non commettere nemmeno un errore, Willie, anche se da bordo campo, dà consigli ai compagni per incoraggiarli a fare più punti possibili e Leon, nonostante la tensione nervosa e l’adrenalina pura che gli scorre nelle vene, lancia come mai aveva fatto prima. Si respirano nell’aria una eccitazione e una concentrazione mai viste in precedenza!

 

    Già Leon … ormai la partita sta per terminare, ma il punteggio è sempre in assoluta parità e la prossima serie di lanci sarà quella che deciderà l’incontro … La sua mano suda come mai fino ad ora, il sudore gli sta velando il viso e il cuore batte a mille, come se fosse impazzito. Prima della battuta decisiva gli si avvicinano tutti compagni per incitarlo, ma il consiglio più saggio e utile glielo fornisce Willie, suggerendo di lanciare una palla molto forte e angolata, visto che il battitore degli Sharks non è per niente agile.

 

    Leon è una statua di sale … lo sguardo fisso negli occhi del battitore nella speranza di farlo sbagliare … tutto il pubblico che di colpo si è zittito per attendere la palla decisiva e mille pensieri che passano nella testa del ragazzo … far vincere la sua squadra, far ricredere tutti sul fatto che lui sia un perdente e soprattutto fare bella impressione con i selezionatori … quante emozioni, tutte assieme, per il povero Leon …

 

    Di colpo la palla parte dal braccio e si scaglia come un missile verso la mazza del battitore: l’indicazione di Willie è stata preziosa e infatti il lancio è molto angolato e forse imprendibile … Leon dall’agitazione non vuole guardare la palla decisiva, ma ci pensa il boato dello stadio a riportarlo alla realtà … strike e palla caduta a terra senza che il battitore la colpisse!!!! Tripudio generale, gli spettatori tutti in campo e spalti di nuovo vuoti, oggetti, mazze, palline e guantoni lanciati al vento e abbandonati sul campo dai compagni di Leon che sono corsi tutti da lui ad abbracciarlo e a portarlo in trionfo, come si fa con i generali dopo una battaglia vinta! Una vittoria davvero incredibile per quel ragazzo che, fino al giorno prima, non credeva in sé stesso e veniva deriso un po’ da tutti.

 

    Ora è il suo momento e tutti, ma proprio tutti, si complimentano con lui per il suo lancio angolato. L’emozione e la concitazione sono ai massimi livelli e Leon non sa davvero cosa pensare e dove guardare … ma ecco che di colpo si sente strattonare per un braccio e ricevere una pacca sulla spalla: è il selezionatore dell’università qui vicino che si complimenta con lui e gli offre la possibilità di provare a giocare per la sua squadra la prossima estate. Leon quasi non ci crede e, emozionato più di un fanciullo, scoppia in un pianto a dirotto liberatorio! Quanta strada ha fatto quel ragazzino insicuro e sbeffeggiato da tutti … adesso è il suo momento e uno stadio intero e stracolmo lo festeggia e lo acclama come un eroe.

 

 

 

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