
Premessa di Paolo Castagnini
Sabato ho pubblicato qui sul sito notizie di Marten Gasparini impegnato nella nuova stagione per l'organizzazione di Kansas City ed è notizia sempre di ieri che purtroppo Federico Giordani è stato rilasciato da Los Angeles. Ad ogni modo sia per chi continua che per chi ha terminato, l'esperienza di aver giocato nei Pro rimarrà indelebile per tutta la vita. Ma il professionismo è solo rose o ci sono anche spine? Leggiamo assieme questo articolo di CURVEBALL per chiarire alcuni aspetti che spesso ci sfuggono.
Il professionismo nel baseball
di CURVEBALL
Tutti noi che amiamo il baseball, spesso ci ritroviamo a "vantarci", nei confronti dei nostri amici che ci guardano come alieni perché siamo totalmente devoti a questo strano sport con palla e bastone e che questa o quell'altra stella della MLB, guadagna decine di volte quanto intascano i loro campioni del calcio. Molti fanno fatica a crederlo, ma noi sappiamo che fino all'ultimo di quei dollari è giustificato, per l'incredibile capacità che questi fenomeni sanno esprimere in campo. Sarà inoltre interessante, per chi non lo ha ancora chiaro, capire come funziona il mondo del baseball professionale, che spesso indichiamo nelle nostre discussioni sul movimento giovanile nostrano.
Questo è vero per quasi tutti i giocatori di MLB, ma al di fuori della lega maggiore, quanto si guadagna e come si vive?
Per affrontare bene questo viaggio, dobbiamo capire prima come è strutturato il baseball professionale negli states. Partendo dal basso esistono tre leghe chiamate Minor League formate dalle squadre associate con le big della MLB, sotto di queste ci sono le leghe giovanili le Rookie League.
Per fare un esempio, le squadre di lega minore dei New York Yankees vanno dal più alto livello di AAA (Triple A) Scranton Rail Riders (PA), passano per i Trendon Thunder (NJ) in AA (Double A) e scendono in singolo A, che a sua volta è diviso in A+ (Class A advanced) dei Tampa Yankees (FL), in A (Class A) dove troviamo i Charleston RiverDogs (SC) per finire in A- (Class A short) dove giocano i Staten Island Yankees (NY). Al di sotto di queste tre categorie, come abbiamo, detto ci sono le rookie league, delle leghe che sono stanziate sia negli USA ( Florida, Arizona ecc) che in Repubblica Dominicana, dove le varie franchigie hanno una o più squadre.
Ognuna di queste categorie, servono alle varie squadre di MLB per far crescere i propri prospetti facendoli giocare ad un livello via via crescente; si parte quindi dalle rookie league ( Gulf Coast, Summer League, Arizona League ecc.) dove i giovani atleti tra i 17 e i 20/22 anni giocano circa 60 partite a stagione, per passare successivamente (anche a stagione in corso per i più bravi) alla A-, A o A+ dove si incontrano giocatori normalmente fino ai 22/24 anni e dove si disputano già tra le 80 e le 150 partite!
Salendo negli anni di contratto, si potrà poi arrivare al AA dove competono giocatori già più maturi tecnicamente, tra i 22 e i 26 anni e dove si gioca, per sei mesi all'anno da aprile fino a settembre, oltre le 150 partite. Questo è già un ottimo livello, che apre le porte al AAA, tappa quasi obbligatoria prima di arrivare nell'olimpo della MLB. Il AAA appunto è una lega dove non ci sono particolari fasce di età, troviamo sia il giovane prospetto 22enne che il "veterano" 28/30enne che ancora ha possibilità di salire o risalire in lega maggiore. Questa categoria inoltre viene molto utilizzata per permettere ai giocatori di MLB di recuperare dagli infortuni.
Ma torniamo all'inizio, quanto si guadagna generalmente in queste leghe? I salari sono normati dalle regole stabilite dalle franchigie e dai sindacati dei giocatori, e sono stipendi davvero molto modesti per quanto è grande il sacrificio che si sopporta.
Si passa dai 1.150$ delle Rookie league per salire a 1.300 in A-, 1.500 in A+, 1.700 in AA e 2.150 in AAA, per arrivare al massimo ai 2.700 se si disputano tre anni in AAA.
Inoltre questi stipendi sono corrisposti solamente per i mesi in cui si gioca, per cui due mesi e mezzo in rookie, e sei mesi nelle altre categorie, poi per vivere durante il resto dell'anno si deve andare a lavorare!
Per andare a guadagnare qualche bel soldino, si dovrà arrivare ad essere inseriti nei 40 man roster di grande lega, dove si potrà portare a casa come minimo 500.000 dollari all'anno, in attesa di firmare un contratto milionario se si diventa abbastanza bravi!
Capirete quindi quanto costa in termini di sacrifici economici, coltivare il sogno di arrivare in MLB e dal punto di vista organizzativo della propria vita non va certo meglio. Mediamente un giocatore professionista prima di arrivare in MLB (per chi ce la farà) resta nelle leghe minori per diversi anni, e deve quindi abituarsi a vivere dei sacrifici davvero importanti.
La vita di un giocatore professionista delle leghe minori, ruota essenzialmente intorno a cinque aspetti che si ripetono giornalmente da inizio a fine stagione, allenamento, partite, pasti, dormire e viaggiare. Molti giocatori, riescono a vivere con le proprie mogli e figli in maniera tale da riuscire a stare un po' insieme quando ci sono le partite casalinghe. La maggior parte delle mogli difficilmente riescono a lavorare stabilmente, sia perché devono stare dietro ai ritmi irregolari dei mariti, sia perché a fine stagione rientrano nei loro stati di residenza in attesa della prossima stagione agonistica.
L'unica fortuna che può avere un giocatore di lega minore sarebbe quella di ottenere un buon bonus alla firma del proprio contratto, che ricordiamo dura per sette anni, che gli permetta poi di vivere dei bassi stipendi che percepirà. Solo alla scadenza dei sette anni o se viene rilasciato da una franchigia, potrà essere un free agent e contrattare così il suo stipendio, sempre che trovi a quel punto una squadra interessata a lui, in tal caso, in AAA si riesce a spuntare contratti anche da 5000/10000 dollari al mese, ma fin che si è sotto il primo contratto settennale ci sarà da soffrire.
Ma la maggior parte dei giocatori di minor league, dopo aver ricevuto un piccolo bonus di firma (anche solo 10.000 dollari o meno!) deve adattarsi a questi miseri stipendi e vivere spesso sotto la soglia di povertà, molti non ce la faranno e verranno rilasciati o molleranno e diranno addio al sogno di raggiungere la grande lega.
Un giocatore di minor, lavora, tra partita, allenamento e lunghe trasferte in autobus anche 12/15 ore al giorno per 28 giorni al mese, per un salario che arriva ai 7 dollari l'ora! A questi vanno aggiunti anche i 25 dollari al giorno per i pasti, ma solo quando si gioca in trasferta! Questo come abbiamo detto solo durante i mesi in cui si gioca, poi per i restanti sette mesi si deve obbligatoriamente trovare un posto di lavoro.
Curioso come si cerchi degli atleti dal fisico importante e poi non gli si permetta di mangiare in maniera corretta, infatti alcune squadre non pagano i pasti del dopo gara, e così, specialmente durante le trasferte, i giocatori finiscono a mangiare tutti i giorni nei fast food. Nulla o quasi viene fornito dalle società, si arriva a pagare oltre 50 dollari ogni mese per il lavaggio e l'asciugatura delle divise!
Molti giocatori, raccontano di mesi passati, in appartamenti dove si vive in sei o sette persone, dove si dorme su materassi ad aria, in condizioni davvero precarie ma, raramente, se non mai, si sente un giocatore di minor lamentarsi di tutto questo disagio, perché si fa di tutto per continuare a coltivare il sogno di giocare un giorno in grande lega.
Chi ha avuto la voglia e la pazienza di arrivare a leggere fino alla fine questo articolo, si sarà reso conto di cosa significhi aspirare a diventare un giocatore professionista di baseball, non sono sicuramente tutte rose e fiori e le qualità necessarie per riuscire nell'impresa, non sono soltanto quelle tecniche!
CURVEBALL
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Servidei Stefano (lunedì, 27 marzo 2017 14:48)
Bello, molto bello e interessante questo articolo. Leggerlo lo ritengo assolutamente obbligatorio.
Complimenti ,Paolo .
Leo marchi (martedì, 28 marzo 2017 10:39)
Mi ero già informato anch'io di tutto quello che hai riportato e che corrisponde al vero.
ciao
Alex (martedì, 28 marzo 2017 12:29)
Informazioni che si conoscevano a spezzoni.
Leggerle in modo chiaro e ordinato accresce la stima per questi giovani appassionati che sopportano queste condizioni pur di coronare il loro sogno.
Grazie CURVEBALL oltre a grazie Paolo.