
2^ parte - Sul campo
Maggiore coinvolgimento dei manager. Se mai ci fosse stato qualche dubbio sull’importanza delle decisioni del manager nel baseball, dopo quanto si è visto in questa postseason dovrebbe aver definitivamente tolto ogni incertezza. Per quattro settimane abbiamo assistito a gare giocate e gestite con uno stile mai visto negli ultimi due decenni. Ci sono state 10 gare in cui almeno una delle squadre ha impiegato 18 dei 25 giocatori del roster. Gare in cui Dodgers e Indians cambiavano strategie in pochi secondi basate su una infinità di statistiche e possibilità di trarre vantaggio dai matchup. E se si allargherà il roster a 26 o 27 giocatori, come sembra essere una delle prossime innovazioni, allora assisteremo ad ancora più di queste sorprendenti, inaspettate e più frequenti sostituzioni.
Ma la più significativa di tutte le strategie è stata chiaramente l’utilizzo del “Super rilievo per più riprese”, e a metà della prossima stagione avremo la possibilità di verificare fino a che punto si potrà applicare questa nuova strategia. In una stagione di 162 gare certamente non assisteremo ad un Miller bis, ma sicuramente ci potrà offrire delle indicazioni inerenti l’utilizzo del bullpen. Non accadrà spesso vedere il miglior rilievo entrare nel quinto o sesto inning ogni due o tre giorni per ottenere 7/8 eliminazioni, ma alcuni cambiamenti sono all’orizzonte.
Sempre più spesso potremmo vedere i migliori rilievi entrare nei momenti più critici della gara, ivi compreso il closer o il setup man che potrebbero non essere più relegati esclusivamente all’ottavo o nono inning.
Si assisterà ad un diverso utilizzo di ciò che si è già avuto modo di osservare, quando ai partenti non si permetterà più di affrontare il lineup per la terza volta. Anziché utilizzare il “rilievo lungo” in queste situazioni, si costruirà un altro tipo di rilievo per affrontare le circostanze critiche. Basti pensare a quanti lanciatori vengono ancora utilizzati come partenti ma che non sono in grado di superare indenni il lineup più di una volta.
Ci sarà una rivoluzione salariale in quanto si verificherà un aumento dei compensi a quei rilievi che verranno utilizzati in situazioni critiche, ma che nei vecchi fogli delle statistiche non gli verrà attribuita una “salvezza”. Conseguentemente ci saranno sul mercato sempre più rilievi dominanti, maggiormente interessati all’aumento salariale piuttosto che a quale ripresa potrebbero essere utilizzati.

Queste non sono innovazioni che vedremo da subito a partire dal 2017, anche perché molti rilievi veterani hanno espresso il loro scetticismo al riguardo e oggigiorno sarebbe difficile, per non dire impossibile essere utilizzati come Miller e poter superare anche metà della stagione senza subire infortuni. Ma nello stesso tempo è un traguardo a cui molti dirigenti delle società ambiscono.
Ci sono stati dei precedenti come con Goose Gossage e Sparky Lyle, quindi il concetto di rilievi dominanti che possono lanciare 70 gare e 120 inning non è un qualcosa di nuovo. Le società sono dell’avviso che il rilievo che lancia solo 60 riprese all’anno è ormai un concetto superato e non può essere considerato super lavoro lanciare più di una ripresa a distanza di due giorni.
L’opinione di Terry Francona, manager dei Cleveland Indians, è che un rilievo dovrebbe essere valutato più per il suo rendimento che per il numero di salvezze e questo permetterebbe un diverso utilizzo del bullpen.
Come già detto però, questo concetto è contrastato dai rilievi veterani e manda su tutte le furie i procuratori i quali temono che i loro giocatori difficilmente arriverebbero all'età del free agency in piena salute.
Se questa è la strada che si dovrà percorrere però, non sarà una decisione da metà stagione a campionato iniziato. Dovrà essere cura delle società allertare per tempo gli interessati in modo da permettere loro un'accurata preparazione.
Ma l’aspetto forse ancora più importante del cambiamento sarà come aumenterà l'importanza delle decisioni del manager, e su questo non ci dovrebbero essere dubbi. Essi dovranno capire prima di tutto quali sono i rilievi in grado di lanciare più inning e dovranno essere capaci di gestire i loro turni di riposo. E ancora più importante, dovranno saper riconoscere esattamente quale sarà il momento più cruciale della gara spalancando così le porte ai brontoloni, al più amato gioco degli appassionati, esponendoli alle critiche delle migliaia di tecnici che siedono tranquillamente in poltrona davanti al televisore. Pesce per gatti!
Ma se questa è la direzione in cui le società vorranno andare, è solo una questione di tempo perché i benefici vanno oltre ciò che possiamo immaginare. Poter utilizzare di più i migliori rilievi è un vantaggio per la squadra, così come lo è limitare le riprese dei partenti condizionando anche i loro megasalari. Poter contare su rilievi in grado di lanciare più riprese potrebbe anche favorire la riduzione del numero dei rilievi permettendo di avere un altro giocatore di posizione sul roster.
Quindi, l’utilizzo di Miller da parte di Francona nella postseason ha già scatenato effetti a catena e verosimilmente ogni società sta già pensando in lungo e in largo come affrontare il prossimo campionato. Probabilmente queste innovazioni sarebbero avvenute comunque, ma adesso, all’improvviso, le menti pensati del baseball hanno il loro bel daffare dopo aver assistito a una delle più brillanti postseason dell’era moderna.
Frankie Russo
(tratto da un articolo su ESPN)
Scrivi commento