
Nella nuova sala del Comitato Regionale Veneto è stato presentato questa mattina il Progetto Factory Tommasin Padova B.S.C.
In una sala affollata i Dirigenti del Tommasin hanno spiegato in modo chiaro da dove è partita l'idea, come si è sviluppata, come è stata già applicata come test quest'anno e quali sono gli obiettivi e le line guida. A presentare il Progetto Amedeo Vittadello dopo un saluto di benvenuto da parte del Vicepresidente Marco Flores D'Arcais.
Molto bello l'obiettivo principale che contrariamente a molti altri accordi che sono avvenuti sia a nome di franchigia o similari, mette al centro del progetto non solo l'atleta, ma l'atleta meno dotato. Come ha ben spiegato Amedeo Vittadello spesso nell'idea di un accordo di collaborazione si punta più a trovare il talento. Ecco che nel Progetto Factory Tommasin si ragiona al contrario. Quando i ragazzi superano le categorie giovanili spesso si trovano davanti strade difficili. Mentre i più bravi sono corteggiati e non hanno problemi a trovare posto in squadra, per tutti gli altri inizia uno dei periodi più difficili. Avranno la possibilità di entrare nel gruppo della squadra maggiore? o saranno invece chiusi e relegati se va bene in panchina? che cosa sceglieranno? purtroppo molti di loro abbandoneranno.

"Se pensiamo che a pochi chilometri di distanza" dice Amedeo "c'è una squadra magari di serie inferiore che ha la necessità di avere giocatori necessari per fare il campionato, questo abbandono ha dell'assurdo"
Ecco quindi l'idea partita dal coach Gianni Boldrin e sviluppata poi assieme agli altri tecnici quali Francesco Aluffi (Manager dell'IBL) e Alessandro Rosa Colombo (Resp. Giovanili Padova) e tutti gli altri tecnici della società. Partire dalla costituzione di un gruppo Under 18 Veneto che non partecipa al campionato, ma solo ad eventi quali Tornei per poi poterli indirizzare alle squadre che aderiranno alla Factory.
L'interscambio dei giocatori sarà concordato tra gli interessati e ogni società manterrà il tesseramento e i rapporti con il giocatore che cambierà casacca semplicemente con il doppio tesseramento o con il prestito di un anno.
Quindi obiettivo futuro creare una grande piramide dove alla base ci sono i ragazzi e la possibilità per tutti di trovare la giusta collocazione futura. "Il nostro movimento" continua Vittadello "è come una grande pentola senza coperchio. La pentola è piena, ma poi il contenuto se ne esce. Moltissimi ragazzi raggiunta una certa età abbandonano. La nostra intenzione è proprio quella di mettere il coperchio".
Sembra che l'idea nata un anno fa funzioni già, tant'è che numerosi sono stati quest'anno gli scambi tra società che hanno "collaudato" l'accordo.
Un grande in bocca al lupo per questa iniziativa che funzioni e che possa essere d'esempio ad altre regioni.
Paolo Castagnini
Qui sotto in allegato è possibile scaricare il modello di accordo
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