
Attorno al campo da baseball americano, spesso e volentieri, si vedono aggirarsi degli strani “figuri”, particolarmente pelosi, strambi e coloratissimi, vale a dire le mascottes.
Non tutte le squadre hanno la mascotte e talvolta, come accaduto ai Chicago Cubs, la Società ha deciso di fare una sorta di sondaggio, in modo da interpretare i gusti e il comune sentire, per così dire, della tifoseria.
Clark, ossia la mascotte dei Cubs è recentemente nata così e, nonostante ciò, non è stata subito accettata da tutti i tifosi, ma poi pian piano, tra qualche simpatica comparsata in campo e tanti passaggi negli ospedali dove, in special modo, vengono ricoverati i piccoli tifosi dei Cubs, quando si ammalano gravemente, Clark ha saputo farsi apprezzare, perché è un simpatico orsetto e soprattutto non è molesto, come invece risulta essere Phillie Phanatic dei Philadelphia Phillies …
Questa grande creatura verde, non è rapportabile a qualcosa in particolare, ma di sicuro è assai irriverente e pur dotata di un quad per sgommare ed entrare sul campo a tutta velocità e soprattutto per irridere ed irritare gli avversari, più che sostenere i suoi colori.
Una vittima, trasformatasi poi in carnefice di questa “cosa” verde è stato Tommy Lasorda (1927) quando allenava i Dodgers, perché nel lontano 1988, in un primo tempo fu sì abbordato e preso in giro dall’insidioso peluche verde, ma poi, una volta spostato il veicolo assai maraglio della creatura e fattala avvicinare quel tanto che bastava, Lasorda si prese la rivincita, menandola con una serie di botte e ceffoni, una vera raffica di fendenti, che ancora oggi si possono vedere su You Tube e si ricordano con malcelata soddisfazione.

Bernie Brewer è invece l’amatissima e simpaticissima mascotte dei Milwaukee Brewers; nata nel 1970, per attirare pubblico allo stadio, fu arditamente ritirata all’inizio degli anni Ottanta, per poi tornare, trionfalmente nel 1993 e lì restare nel suo personale dugout, da cui esce, fiondandosi giù da uno scivolo a cavaturaccioli, in occasione dei fuoricampo dei Brewers.
In questo momento, si sta giocando la Post Season negli States e indovinate chi stava posizionato dietro al catcher di casa base prima della partita tra Washington e i LA Dodgers?

Screech dei Nationals di Washington, ossia un simpatico pulcino, che sembra nutrito ad OGM per la mole, ma che fa la sua figura, solitamente, infatti, le mascotte sono personaggi positivi e simpatici, come per esempio lo è Mr. Met, che dal nome ovviamente riecheggia la squadra dei New York Mets.

Mr. Met è una delle mascotte più riuscite e di vecchia data: la sua storia inizia nel 1962 e precisamente l’11 aprile, in coincidenza con il primo incontro dei NY Mets allo Shea Stadium di NY, si ricorderà infatti che i Mets hanno raccolto (o tentato di raccogliere) l’eredità dei Dodgers e dei Giants emigrati sulla East Coast.
E dalle nostre parti? Anche in Italia ci abbiamo provato ad avere una mascotte e da quel che mi ricordo, qualche anno fa, al Falchi di Bologna, furoreggiava un pennuto ballerino, che trascinava il pubblico in sfrenati balli rockeggianti, ma è durata poco: più che una mascotte … una simpatica meteora.
Fine prima parte
Allegra Giuffredi
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