
Prefazione di Paolo Castagnini
Se non ci fossero i genitori probabilmente l'80% delle nostre società sparirebbero. Il loro apporto è perciò il più delle volte indispensabile per la sopravvivenza del nostro sport. Lungi da me pertanto presentare oggi un articolo di accusa nei loro confronti. Però c'è un però. Quali genitori possono aiutare lo sviluppo di un ragazzo o ragazza e quali altri gli creeranno difficoltà? In un modo un po' ironico ecco un articolo con libera traduzione del nostro solito Frankie Russo da ugoprobaseball.com e scritto da John Madden (drafted 8° round per i Padres, ha giocato fino al Triplo A), che aiuta la comprensione di pregi e difetti dei nostri "parents" dei quali anch'io con orgoglio ne faccio parte.
Buona lettura!
I 10 MAGGIORI DIFETTI DEI GENITORI
Da quando ho smesso di giocare ho cominciato ad allenare le squadre giovanili. Ho conosciuto giocatori e genitori di tutte le specie, ma in questo articolo ho voluto elencare i 10 maggiori difetti che ho riscontrato nei genitori e che stanno rovinando il baseball giovanile.
1) Mio figlio è un campione nato.
Sono una persona positiva e credo sia un bene e inoltre che è necessario essere positivi quando si parla di baseball. Ma non dirò MAI a un ragazzo che non potrà diventare un professionista, specialmente quando è molto giovane. Ma non è questo il punto. Mi riferisco a quel genitore che veramente crede che il figlio sarà il prossimo super star, lo dice a tutti e si comporta come se fosse già arrivato. Siamo realistici, le possibilità per un giocatore a livello di liceo di divenire un giocatore professionista sono meno dell’1%. Se un genitore crede che il figlio sia già arrivato, allora gli sta facendo solo del male. E’ giusto dire che è bravo e che tutto è possibile se veramente ci crede, ma se si comporta sul campo da perfetto sbruffone, la colpa è del genitore.

2) Il genitore supervisore
Tutti sanno come sono fatte le mamme (generalmente è quasi sempre la mamma) che assillano i propri figli, devono ascoltare ogni parola che si dice al ragazzo, che entra nel dugout durante gli allenamenti e durante le partite e lo aiuta perfino a portare la borsa in ogni posto. Ok, ho capito, sarà anche il vostro bimbo, ma prima o dopo dovrai tagliare il cordone ombelicolare e farlo crescere da uomo. Se il ragazzo cerca la mamma dopo ogni giro di mazza, la colpa è vostra, voi l’avete cresciuto così. Aiutatelo a diventare uomo e crescere con il baseball. Non fate in modo che resti sempre un bambino perché voi avete paura un giorno di perderlo. E’ inevitabile, vostro figlio crescerà. Non preferiresti invece che crescesse come un vero uomo anziché come un omino da due soldi?
3) Il genitore che si disinteressa
Per quanto possano essere cattivi gli altri, questo probabilmente è il peggiore. Il genitore che si disinteressa del figlio. Il genitore che generalmente lascia il figlio al campo e lo viene a riprendere quando è finito l’allenamento. O peggio ancora che lo fa portare e riprendere da qualcun altro. Ovviamente avete altri impegni, ma ogni tanto fatevi vedere al campo. Anche se non potete venire al campo, chiedete al vostro ragazzo come va, se si sta divertendo o se ha bisogno di aiuto. E’ necessario che prestiate un po’ di attenzione a vostro figlio prima che vada a cercare maggiore attenzione altrove.
4) Il genitore/allenatore
A molti padri viene chiesto di aiutare perché non ci sono coach a sufficienza a livello giovanile. Non mi rivolgo a tutti, ma a quelli che partecipano a campionati di livello superiore, quelli che formano la squadra intorno al proprio figlio il quale gioca sempre in quanto altrove non avrebbe le stesse opportunità. Non gli state facendo un favore. E’ la competizione che aiuta a crescere. Se vostro figlio non è in grado di competere nei campionati minori, un giorno se ne accorgerà quanto è difficile trovare un posto in squadra quando non ci sarà più il padre a compilare il lineup. Ma succede anche il contrario, ci sono padri quasi costretti ad allenare e non fanno giocare abbastanza il proprio figlio perché non vogliono essere criticati dagli altri genitori. Nemmeno questo è buono per lo sviluppo di vostro figlio. Io non sono ancora padre, ma vorrei che un giorno fosse un altro ad allenare mio figlio ed io mi preoccuperò a fare il padre. Ovviamente lo aiuterò quando giochiamo nel giardino di casa, ma non come allenatore della sua squadra.

5) La necessità di avere un allenatore privato
Questo va contro i miei interessi in quanto io stesso sono un istruttore privato ed è difficile per me dirlo, ma non serve un istruttore privato. Detto ciò, non farei l’istruttore privato se non fossi convinto comunque di fare qualcosa di utile per il ragazzo. In linea di massima, ciò che succede con le lezioni private, è che si focalizza eccessivamente sugli esercizi e non abbastanza sulla parte mentale trascurando inoltre di ispirare fiducia nel ragazzo. Chiunque viene da me per lezioni private già sa che questo è il mio obiettivo primario. Anche se il mio sito è pieno di esercizi sulla battuta e relativa meccanica, esercizi sul lancio e relativa meccanica e lezioni di presa, metto a disposizione video che ispirano e promuovono l’aspetto mentale del gioco, proprio come disse Yogi Berra: 90% del gioco del baseball è mentale, l’altra metà è fisica.
6) Il genitore iperspecializzato
L’allenamento specializzato sta divenendo sempre più in uso anno dopo anno. Personalmente credo sia sbagliato. Troppi giovani sono indirizzati ad uno sport specifico troppo presto e trascurano altre attività. Cosa succederà se a 13 anni vostro figlio smetterà di giocare a baseball? Credo sia utile per i più piccoli essere coinvolti in numerosi sport in modo che il corpo si abitui a tanti diversi movimenti. Credo che il giocatore di baseball debba essere prima di tutto un buon atleta. Quello che vedo troppo spesso sono genitori che enfatizzano i loro figli ad esercitarsi sulla battuta e a tirare tralasciando l’aspetto atletico. Non è una scelta azzeccata nel lungo termine.

7) Il genitore che non crede nel figlio
Va bene che vostro figlio non è bravo, magari lo sa anche lui, quindi non è necessario che glielo continui a ripetere. Deve essere incoraggiato, aiutato e guidato, ma non denigrato. Come pensate che possa crescere quando chi lo ha messo al mondo è il primo a sostenere che non è bravo? E’ giusto essere onesti se ve lo chiede, ma se si sta divertendo e non si fa male, lascialo giocare! Chissà, forse un giorno smetterà di giocare a baseball e diventerà un famoso artista. O forse non smetterà mai, giocherà sempre male e finirà per giocare a livello amatoriale con gli amici e per lui potrà essere un grande divertimento. Terribile, vero? Ma il vero punto è che il baseball è un gioco, e come tale deve essere praticato per divertirsi, specialmente a livello giovanile.
8) Il genitore troppo severo
“Devi essere più veloce!”, “Non potresti tirare meglio?”, “Cerca di battere meglio!”, “Se non giochi meglio ti metteranno in panchina”. Come mi disse un mio caro amico: State Caaaaaaaaalmi! Cosa pensate, che vostro figlio non sa queste cose? Credete che ha voglia di essere ricordato per aver commesso un errore durante la partita? Assolutamente no! Se gli fate notare solo ciò che fa di sbagliato, provate ad indovinare cosa gli passerà per la testa? Come NON sbagliare. Al contrario, se gli fate notare cosa fa di buono, acquisirà più fiducia in sé stesso e giocherà sicuramente meglio. Non mi credete? Provate a cambiare la vostra attitudine e verificate voi stessi se non giocherà meglio. Usate frasi come: “buona partita, hai fatto una bella giocata”, invece di dire “non posso credere che sei andato strike out nel terzo inning”. Il baseball è un gioco di fallimenti e noi abbiamo il dovere di insegnare ai giovani come recuperare da una brutta prestazione e educarli ad avere fiducia in loro stessi è il modo migliore. Anche nella vita di tutti i giorni capitano giornate negative. Non preferiresti vedere vostro figlio uscire dal campo dopo una brutta prestazione con l’attitudine di sapere che domani potrà far meglio?

9) Il genitore dalle troppe aspettative
Questo è il tipo di genitore che iscrive il proprio figlio in diverse squadre, ha diversi allenatori e che in sostanza, sta solo chiedendo troppo al proprio figlio. Per quale motivo pensate che vostro figlio debba essere iscritto a più di una squadra? Ho visto ragazzi partecipare a campionati regionali, poi campionati interregionali, a diversi tornei con altre società, allenarsi con me e avere altri istruttori privati. Poi i genitori si meravigliano quando il figlio smette di giocare a baseball a 13 anni. Perché è stanco, questo è il motivo. Senza menzionare che se la sua vita gira tutto intorno al baseball, cosa farà quando avrà smesso di giocare? Pensate a quanta fatica sottoponete il braccio di vostro figlio a tirare tutti i giorni. E questo ci riporta al “genitore iperspecializzato”. Permettete a vostro figlio di praticare altre attività. Non vi fossilizzate solo sul baseball quando sono ancora molto giovani. Imparate e crescete. Non saprete mai dove porterà il percorso della loro vita!
10) Il genitore dal cattivo esempio
Questo si riferisce a quei genitori che vivono la loro vita solo in maniera negativa. Vostro figlio apprenderà molte delle vostre abitudini. E’ chiaro che non è vostra intenzione essere negativi e non volete che vostro figlio cresca così, e a volte è molto difficile cambiare. Ma ricordate che lo state facendo per vostro figlio. Il baseball è un gioco di fallimenti. Il vostro compito è di essere una positiva influenza sulla vita di vostro figlio.
Ecco, ho elencato tutti i maggiori difetti dei genitori, ma qual'è il genitore ideale?
Adesso descriverò quello che io credo sia il genitore ideale. Un bravo genitore farà capire al proprio figlio che tutto è possibile con il duro lavoro. Anche se non è il baseball. Un bravo genitore farà crescere e fare esperienza al proprio figlio con la sua squadra, senza il papà o la mamma tra i piedi. Un bravo genitore s’interessa e fa domande. E a fine giornata un bravo genitore dirà al figlio che il baseball è un gioco per divertirsi e che lo seguirà nei suoi sogni e nelle sue aspirazioni.
E’ facile per me parlare di genitori “pazzi” perché io non sono ancora genitore. Ma quando lo sarò, non escludo che anch’io, in alcuni casi, possa comportarmi da ipocrita. Tuttavia, mio padre aveva un figlio (io) e credo sia stato il perfetto esempio di un bravo genitore. Ho scritto un articolo che raccomando a tutti di leggere: What my non-baseball Dad taught me about baseball.
Non devi essere un profondo conoscitore del baseball per essere un bravo genitore.
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