Quando Babe Ruth rubò la scena a Ty Cobb-1

di Frankie Russo

Libera traduzione dal sito Sports Illustrated  1^ parte

Tyrus Raymind Cobb è stato il più grande battitore di tutti i tempi, la sua media battuta in carriera di 366 in 23 stagioni giocate è ancora la più alta di sempre. Questa impresa non può essere attribuita semplicemente ad un miglior coordinamento occhio-mani; ciò che si dimostra realmente è che Cobb sapeva come doveva battere in quella particolare epoca, proprio come Adrian Constatine Anson e George Herman Ruth, che rispettivamente lo precedettero e lo seguirono. Anch'essi infatti capirono, intuirono quale era il migliore approccio del loro momento. Anson, nato nel 1852, e the Babe, 1895, cercarono di trasmettere un nuovo stile. Anson, uomo dal fisico possente, batteva violente line-drive e realizzò 21 fuoricampo nel 1884 per i Chicago White Stockings. Anche se giocavano in uno stadio relativamente piccolo  non era comunque un evento comune. Cobb, nato nel 1886, seppure con un fisico robusto, alla strenna di Ted Williams al quale si assomigliava anche caratterialmente, riteneva che non erano i muscoli il punto focale. 

Non fa più parte del mio stile girare di potenza” dichiarò Cobb in un’intervista al New York Times nel 1910. “ Mi piace farlo, ma non si va molto lontano nelle leghe maggiori sventolando come se la mazza fosse un’accetta. I lanciatori intelligenti che sanno cambiare velocità avrebbero vita facile incontrando un battitore simile. I battitori dell’era di Anson giravano la mazza con la forza di un boscaiolo, ma i grandi battitori del nostro tempo accorciano la mazza, e invece semplicemente di sventolare, cercano di colpire la palla con fluidità, un po’ come il gancio del pugile. I battitori con il giro lungo, come quello dei falciatori, non hanno molto successo oggigiorno. Io preferisco una sventolata che mi assicura più contatto.”

Per quanto fosse straordinario il suo modo di battere, era un elemento che non rappresentava nemmeno la metà della sua intelligenza strategica. 

 

Anche se la formazione delle due leghe era stata costituita solo nel 1901, quattro anni prima del suo debutto,  il baseball aveva già mostrato come a volte potesse essere noioso, nonostante tutte le sue bellezze, e il Georgia Peach (La Pesca della Georgia, il suo sopranome,ndr) era completamente l’opposto.

 

Aveva sempre qualcosa di speciale in atto trasmettendo timore all’avversario per ciò che avrebbe potuto fare. Il suo fine dichiarato era che doveva essere un pericolo mentale per l’avversario.

 

Quando arrivava in base, il suo obiettivo era come arrivare a casa base senza escludere nessuna possibilità. Per lui, pochi centimetri avevano un grosso significato.

 

Mentre il compagno era nel box di battuta, Cobb era solito calciare il sacchetto per indicare quale sarebbe stata la sua prossima mossa.

Oltre ad essere simile a Ted Williams, Cobbs è stato un precursore di Meadowlark Lemon (campione cestistico dei mitici Globtrotters, ndr), per quanto il suo stile di gioco e le sue storie avevano dell’irreale.

 

Una volta, al Bennett Park di Detroit, mentre tutta la squadra degli Yankees contestava una chiamata arbitrale a casa base, Cobb corse dalla seconda alla terza e poi a casa infilando il suo piede tra le gambe degli avversari e segnando quello che poi sarebbe stato il punto della vittoria.  In un’altra occasione rubò la seconda, la terza e casa base su tre lanci consecutivi.

 

Poi ci fu quella volta in Cleveland quando trasformò un bunt-swing in un inside the park home run. Il corridore in terza, Davy Jones, scattò verso casa al contatto ma fu preso in trappola mentre Cobb volava intorno alle basi. Appena Jones fu eliminato per toccata dal ricevitore a pochi passi dal sacchetto di terza, Cobb continuò la sua corsa e segnò senza dover nemmeno scivolare. Il prima base, Doc Johnston rimase ipnotizzato dalla corsa di Cobb tanto da dimenticare di coprire casa base.

 

 

Cobb non era solo bravo, era uno che riusciva a far vendere biglietti alla folla che sempre più numerosa accorreva ad ammirare le sue gesta. O almeno lo è stato per i primi 15 anni della carriera. Nel 1919 Cobb era ancora il migliore, il più entusiasmante dei giocatori in circolazione.

 

Quello che aveva perso però, erano le prime pagine delle testate giornalistiche. 

 

Frankie Russo

 

Segue

 

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