
Lo spring training o se si preferisce l’allenamento che precede l’inizio del campionato di baseball, di qualsiasi serie o lega, negli USA, così come altrove e quindi anche in Italia e che si gioca sul finire dell’inverno e l’inizio della primavera, è un periodo assai singolare, sia per le squadre che per i tifosi. Partendo proprio da questi ultimi, credo che il film “L’amore in Gioco” possa essere d’aiuto per capire che cosa voglia dire lo spring training per un tifoso accanito, proprio come il protagonista di questo divertente film, dove, sulla falsa riga della trama del libro di Nick Hornby “Febbre a 90”, dedicato all’Arsenal FC, si narra della vittoria dei Red Sox di Boston, del 2004, dopo che ciò non accadeva dal 1918 e proprio a partire dall’esordio della squadra allo spring training in Florida.
I tifosi al seguito sono talmente presi dalla squadra, da perdere ogni ritegno e lasciare le compagne innamorate a casa, completamente ignare di cotanto pathos, salvo scoprirlo in diretta TV, ma del caso vedetevi il film: non è per niente male!

Durante lo spring training, in special modo le squadre del nord est degli USA o le compagini che vivono in territori freddi, si spostano a sud degli Stati Uniti.
Storicamente lo spring training fu introdotto dal Presidente dei Dodgers di New York, Wesley Branch Rickey (1881 – 1965) e affinato, se si vuole, logisticamente dallo storico Presidente dei Chicago Cubs, William Wrigley (1861 – 1932) che usava portare la squadra da Chicago, niente di meno che sull’Isola di S.ta Catalina, posta al largo delle coste californiane, nonché …. di sua proprietà!

Oggi, i Chicago Cubs vanno a Mesa in Arizona, terra desertica, tipica della migliore tradizione Western: arsa dal sole e calda quel che basta, da far dimenticare la “windy city”, che è Chicago, specie d’inverno e dal 2014 lo Sloan Park di Mesa è il campo d’allenamento che li ospita e che ha una particolarità: è uguale, uguale, per dimensioni, al Wrigley Field di Chicago.
Quest’anno I Cubs durante lo spring training non si sono comportati proprio benissimo e se avessi dovuto prendere gli auspici da quel periodo, mai e poi mai avrei potuto credere all’exploit che invece sta caratterizzando l’ottimo inizio di stagione dei Cubbies, basti pensare alla “no – hit” di Jake Arrieta (1986).

In pratica se i Boston Red Sox se ne vanno in Florida e giocano la Grapefruit League, i Cubs in Arizona si giocano la Cactus League. Che nomi divertenti!
Ma, come si diceva, anche in Italia, un pre - campionato assimilabile allo spring training si fa, ed inizia con degli allenamenti in palestra che poi si concretano in alcune partite, contro le franchigie e con qualche bel torneo, come per esempio il “Blue F Ball” di Bologna.

In pratica si tratta di sgambature iniziali, giocate per lo più al’ora di pranzo, per evitare il congelamento, senza numeri sulle maglie e con un imprecisato numero di innings.
Interessanti poi sono gli incontri con le squadre straniere, come per esempio gli Untouchable di Paderborn, squadra tedesca della Westfalia e gli incontri con le protagoniste italiane dell’IBL.
Ecco, credo che allo spring training bisogna dare tutta la leggerezza che merita, senza trarre particolari considerazioni, perché tra stravolgimenti regolamentari, come quello di far vincere la squadra che, in caso di pareggio, abbia maturato più valide o fatto meno errori, ed altre amenità, si possono trarre conseguenze erronee.
Allegra Giuffredi
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