Erbaluce, Est-Est-Est e il Monte Ludo

Una foto sociale del Castellamonte Baseball Softball del 1980 (foto dal sito castellamontebaseballesoftball.it)
Una foto sociale del Castellamonte Baseball Softball del 1980 (foto dal sito castellamontebaseballesoftball.it)

di Franco Ludovisi

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CASTELLAMONTE

Avendo fatto poco tempo prima la conoscenza del piccolo paese tenendo un corso per tecnici in loco e ricordandomi anche dell”Erbaluce” ottimo vino che qui veniva prodotto, mi venne spontaneo aderire all'invito a presenziare all'inaugurazione del nuovo campo da baseball locale. Perché lo cito? Per la caratteristica degli spogliatoi e della sala riunioni che erano realizzati all'interno di due ampie carrozze ferroviarie: in sala riunioni il Presidente Federale Beneck plaudì al successo dell’iniziativa.

 

MONTEFIASCONE

Adesso a Montefiascone c’è un  impianto che ha ospitato anche gli Europei Seniores:

perciò un impianto notevole. Ma voglio ricordare i primi incontri disputati al campetto di Zepponami, accogliente quanto inadatto al baseball e pericoloso anche per la presenza di processionarie, piccole rughe urticanti.

Ma l’accoglienza (anche qui il vino locale Est-Est-Est), la voglia di baseball e l’amicizia erano incommensurabili:

purché tu non parlassi bene di quelli di....

VITERBO

che anche loro ci ospitavano, per le partite ufficiali, in un terreno che subiva “invasioni di campo” da….greggi di pecore! 

Nella foto una partita di baseball al Giuriati di Milano
Nella foto una partita di baseball al Giuriati di Milano

MILANO

Il Giuriati era il campo  in cui si giocava a baseball a Milano  prima della realizzazione del Kennedy.

Non l’unico campo certamente, ma il più frequentato.

Di impianti che assomigliassero ad un campo da baseball c’era solo il “Pirellino” campo assai piccolo, delle dimensioni di un campo da softball o meno, tanto che la squadra del Pirelli stessa giocava sull'attiguo campo da calcio/rugby.

Una partita al campo Acqua Acetosa nel 1959 tra Limonappia e Parma (Foto Luce)
Una partita al campo Acqua Acetosa nel 1959 tra Limonappia e Parma (Foto Luce)

ROMA

A Roma, da quando ci sono andato per la prima volta a giocarci in serie A nel 59 ricordo sempre il campo dell’Acqua Acetosa.

Per la verità  nel 57 e nel 59 ero già stato  a Roma in Piazza Epiro e al Quarticciolo su campi da calcio, ma  queste gare si riferivano a campionati minori che non avrebbero goduto dell’ospitalità dell'Acqua Acetosa  se già funzionante.

 

Tutti questi campi non omologati per il baseball non avevano ovviamente il monte di lancio.

 

Il problema del monte venne più tardi e bisognò inventarsi il modo per realizzarlo o per migliorarlo se già c’era.

 

Mi informai a Parma, dove la progettazione degli impianti del baseball era un passo più avanti, ma l’alta tecnologia impiegata dai ducali rendeva difficile la realizzazione pratica in ogni situazione:

a Castenaso riuscii a realizzare un sistema molto elementare e pratico per costruire il monte: immediatamente gli amici Dimes Gamberini e Nottoli mi vollero a S.Giovanni a rifare il loro monte ed anche i due defilati per il riscaldamento; alla mattina il primo, poi uno spuntino a mezzogiorno e gli altri due al pomeriggio. 

Una bella immagine di un insolito Gigi Cameroni dal monte di lancio. Ivan Cavazzano è invece il ricevitore (Foto tratta dal sito milanobaseball.it)
Una bella immagine di un insolito Gigi Cameroni dal monte di lancio. Ivan Cavazzano è invece il ricevitore (Foto tratta dal sito milanobaseball.it)

La voce si sparse e la ditta che stava edificando l’ottimo campo da baseball di Ozzano mi contattò per avere istruzioni sulla realizzazione del monte.

 

Ancora ad Imola, a Cesena, a S.Lazzaro intervenni a realizzarli e Società come gli Athletics di Bologna usufruirono del mio intervento, che era tanto ovvio che non richiese né rimborsi di spese vive, né un grazie.

 

Qualche anno fa anche il Pianoro, buon ultimo, volle consulenza ed aiuto.

 

Ad Ustica invece, l’ultimo giorno di un corso tecnico federale era in programma una partita fra i partecipanti al corso stesso: ma mancava il monte nel campo da baseball.

 

Allora in 45 minuti e con la collaborazione di tutti gli appassionati dell’isola si realizzò la collinetta su cui disputammo la gara programmata.

Perfetto.

Ad Ustica lo vollero chiamare Monte Ludo.   

 

Franco Ludovisi

 

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