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Allenare il baseball giovanile - 7^ parte

di Frankie Russo

Libera traduzione dal libro

Coaching Youth Baseball the Ripken Way 

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Basi di un buon allenamento

Quando si tratta di baseball è sempre divertimento; non importa l’età; a tutti piace la sfida. Ai giovani piace la competizione così come piace agli adulti. Quante volte come genitori abbiamo lanciato delle sfide ai nostri figli? Imparare a competere (non importa quale sia ciò che perseguiamo) e imparare a vincere o perdere con classe e dignità, rappresenta una delle più importanti lezioni di vita che vanno insegnate ai bambini sin dalla giovane età. Per massimizzare il divertimento dei ragazzi e offrire le migliori opportunità per ottimizzare, allenamenti organizzati e allegri sono imperativi. 

L’importanza dell’allenamento 

Una filosofia basilare per insegnare il baseball, è che l’allenamento deve essere divertente, che significa i bambini devono giocare. Ma quando arriva il momento di dover sviluppare il giovane giocatore, sin da quando si gioca a T-ball e fino al liceo, l’importanza dell’allenamento, anche nel corso del campionato, non deve mai essere sottovalutata.

 

Proprio perché ai bambini piace giocare, è importante dedicare molto tempo ai giochi. Se il gioco è divertente, i bambini aspetteranno con ansia di ritornare e si terrà vivo il loro interesse. La quantità poi dipende dall’età, dal livello d’interesse e dalle capacità del gruppo.

Una scena del film "Ragazze vincenti"
Una scena del film "Ragazze vincenti"

Seppure durante le partite di baseball le pause siano tante, possiamo essere tutti d’accordo che non è il momento più propizio per l’insegnamento. Ci sono già tanti fattori quali l'entusiasmo e l’energia a volte anche la tensione della gara oltre alle distrazioni esterne.

 

Tutto questo rende la comunicazione e qualsiasi tipo d’insegnamento molto difficili. Quindi, è consigliabile non interrompere il gioco per evidenziare un errore o qualsiasi situazione che potrebbe essere affrontata in un altro momento.

 

E’ controproducente rimproverare un ragazzo nel corso della gara davanti ai compagni, ciò lo imbarazzerebbe e potrebbe persino indurlo ad abbandonare il baseball. E’ consigliabile parlare con il giocatore nel dugout, anche se non rappresenta il momento ottimale poiché il giocatore sarà concentrato pensando al suo prossimo turno in battuta o starà cercando i genitori o un amico tra la folla. 

 

E’ preferibile fare una lista degli errori che poi saranno discussi nel successivo allenamento in modo che tutti possono ascoltare. Questo metodo evita imbarazzo da parte di chiunque e si trasforma in una successiva fase d’insegnamento. Sarebbe opportuno che nemmeno i genitori ne parlassero con il figlio riguardo a un errore, il ragazzo starà stanco, magari starà pensando a cosa mangiare o a come spendere il tempo con la play station.

 

Qualora si presentasse la necessità di parlare nel dugout sarà il caso di mettersi in disparte con l’interessato e/o interessati e discutere come evitare che l’inconveniente possa ripetersi. A ogni buon conto qualsiasi sia il momento deciso per correggere una disfunzione, sinceratevi che sia lontano dai genitori e/o altri spettatori. 

Per alcuni potrebbe sembrare opportuno intervenire al momento del fatto, forse pensando che è più facile correggere subito, ma il momento migliore d’insegnare è durante l’allenamento.

 

I ragazzi sembrano avere la capacità di lasciare andare le cose al momento e non soffermarsi su quanto appena accaduto, sono più concentrati a pensare a cosa dovranno fare dopo. Quando si tenta di entrare nel dettaglio di ogni azione durante la gara, si rischia un surplus d’informazioni cancellando il divertimento dalla partita. Compilate una lista che sarà oggetto del successivo allenamento e ponete l’argomento come un elemento da migliorare da parte di tutta la squadra invece di imbarazzare i singoli che hanno sbagliato.

 

Fino a livello di liceo, di college e persino alle categorie superiori, imparare il baseball è un continuo lavoro in progresso. E’ impossibile immaginare che durante gli allenamenti si possa simulare ogni e qualsiasi situazione che si possa verificare in partita. Il baseball è strano, e anche durante il campionato della major league, ogni anno accadono situazioni mai viste prima. E proprio perché qui giocano i migliori giocatori del mondo, e perché giocano tante partite, sono in grado di improvvisare.

Al livello giovanile, è più facile che occorrano situazioni strane e quindi è possibile allenare simulando molte di tali circostanze.

 

Mentre per i più grandi può essere superfluo ricreare tali situazioni giacché hanno maggiori capacità di adattamento, con i più piccoli l’azione va ricostruita suddividendola nelle varie fasi e spiegato perché ogni giocatore coinvolto nell’azione deve reagire in un certo modo.

 

E’ un metodo che offre un’altra opportunità d’insegnamento di valore inestimabile. Limitare il tutto a disputare solo partite rende difficile insegnare perché si reagisce a cosa succede in gara senza una logica ragione.

 

L’allenamento ha una brutta reputazione, specialmente nel baseball, perché generalmente ritenuto noioso e tedioso a tutti i livelli. Ci sono diversi aspetti che devono essere insegnati in questo sport, come il tiro, la presa, la battuta, il che rende imperativo insistere sui fondamentali.

 

Ricordatevi che in un certo senso, a dispetto delle complesse strategie che attuano i manager della major league, il baseball essenzialmente è un gioco semplice. Per avere successo, tutti i giocatori della major league devono essere in grado di tirare la palla, prendere la palla e battere la palla. Inoltre, tutti questi giocatori devono eseguire gli stessi fondamentali.

 

Se a un giocatore è stato insegnato tutto correttamente, al momento di raccogliere una rotolante egli si porrà con le gambe larghe, il sedere giù e le mani in avanti. Un giocatore della major league fa lo stesso, una volta presa la palla, muoverà i piedi verso la prima base, un passo verso il bersaglio e tirerà in quella direzione. Tutti lo devono fare alla stessa maniera.

 

Quando si allenano i giovani, questi semplici fondamentali vanno ripetuti in continuazione e il perché è molto semplice: perché sono gli stessi fondamentali che tutti i giocatori delle majors hanno fatto quando hanno iniziato a giocare. Insegnare la tecnica dei fondamentali è indispensabile; salendo di categoria, il gioco diventa più complicato con le varie strategie e gli schemi di squadra, e il gioco diventa più serio. Ma questi concetti non possono essere introdotti se prima non sono stati appresi i concetti dei fondamentali basilari.

 

Le gare per i ragazzi sono divertimento, competizione e creano la condizione necessaria per mantenere il loro interesse e concentrazione. Malauguratamente, per giocare troppo, spesso succede che i ragazzi non fanno sufficienti ripetizioni per acquisire i fondamentali in maniera corretta e migliorare. E’ necessario durante gli allenamenti trovare un modo divertente per insegnare i fondamentali sia a livello individuale sia di squadra.

 

Frankie Russo

 

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Articolo pubblicato il 7 marzo 2016 

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