
Si parla di baseball attraverso i Fumetti o si parla di Fumetti attraverso il Baseball? Ad entrambi gli appassionati l’ardua risposta. Di certo è che nell’ennesimo episodio di Chiara di Notte apparso sul numero 44 del 5 novembre 2015 del settimanale Skorpio della Editoriale Aurea lo sceneggiatore Escuin ha scelto il baseball quale indicativo e fondamentale fulcro della crescita umana. Da par suo poi sono state le matite del grande disegnatore spagnolo Jordi Bernet (indimenticabile il suo Torpedo !!!) a renderlo vivo e sempre affascinante in un mondo del tutto hard boiled.
Sicuramente lo sceneggiatore Carlos Trillo quando ha inventato il personaggio di Chiara di Notte era reduce di una serata di zingarate ed ha profuso tutto il suo genio nel rendere questa disincantata Pretty Woman quell’affascinante desiderio mentale proprio di ogni maschio. Unitamente ad Eduardo Maicas, ed ora in prosecuzione con Escuin, Trillo ha messo a nudo la varia umanità usando il guanto di velluto e notevole carta vetrata evidenziando così limiti e momenti di riflessioni della vita quotidiana senza alcuna sbavatura né retorica.

Il personaggio Chiara di Notte appare per la prima volta nel 1992 sul settimanale satirico umoristico spagnolo “El Jueves” e viene subito introdotto nello stesso anno in Italia sulle pagine di “ Skorpio”.
Scommessa vincente quella dei factotum della editoriale Aurea Enzo Marino e Sergio Loss poiché la vita turbolenta di Chiara di Notte, divenuta via via personaggio di spessore internazionale, attraverso il nero di china usato da Jordi, si sviluppa vorticosamente sulla scena di due sintetiche tavole risolvendo evidenti paradossali problematiche con disarmanti soluzioni che per tali motivi risultano poi profondamente umane.
Nel mondo di Chiara, pensato scabroso in modo virgolettato, vive parallelamente anche la gioventù del figliolo Paolino, pensata invece questa quanto più normale possibile, per via che non si può in modo trasparente spiegare allo stesso lo strano comportamento della mamma.

Tuttavia ecco che Paolino, in quello che considera il giorno più importante della sua vita, ovvero la sua partecipazione alla finale di baseball little league, nota con rammarico che lì sugli spalti, tra la presenza dei genitori dei propri compagni di squadra, c’è quella sedia vuota che avrebbe dovuto essere occupata dal padre.
Dinnanzi alla sottile cattiveria di un suo compagno, Paolino si intristisce pensando “che tristezza!. Comincia la partita e mio padre se la perderà…e io anche se a livello inconscio, non glielo perdonerò mai. E poi dovrò andare dagli psicologi e…” ma nel frattempo la generosa Chiara, nell’intuire il dramma del figliolo, ad una sua voce non uno, né dieci ma oltre mille padri putativi chiama a raccolta rendendo la tribuna affollata di autentici sostenitori familiari. E Paolino va alla battuta felice.
E’ il solito finale surreale degli episodi di questa travolgente pretty woman, ma denso di contenuti e meditata filosofia come è in sintesi tutto il mondo di Chiara di Notte. E il baseball è lì ancora una volta a tendere la mano.
Michele Dodde
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