
Emma Cenzon è una delle ragazze che abbiamo aiutato nel loro desiderio di studiare e giocare a softball negli Stati Uniti.
Emma è nata a Verona e ha mosso i primi passi nelle giovanili della Dynos Verona Softball trasferendosi poi nel Rovigo.
Emma è una delle ragazze che ha fatto parte del gruppo di Baseball On The Road che ha partecipato al Torneo di Binghamton nel 2012 guidate da Anna Battigelli. Nel 2014/2015 Emma si è trasferita con un progetto di scambio presso la Cobequid Educational Centre nella città di Truro in Nuova Scotia (Canada) Attraverso un anno di grande impegno Emma è riuscita oltre che a praticare il suo sport preferito, anche a diplomarsi a pieni voti, cosa non del tutto semplice visto che spesso si è inseriti nel penultimo anno di High School. Come Nadia Ballarin di cui abbiamo scritto precedentemente, anche Emma è riuscita ad ottenere una scholarship (borsa di studio) per il College. Ora si trova in Florida ed ecco un'intervista che racconta la sua avventura.
Allora Emma, ci sei riuscita! Volevi andare al College e al College sei andata e in Florida pergiunta! Racconta un po' la tua storia fin da quel giorno della prima riunione con Baseball On The Road per l'anno all'estero!. Cos'è che ti aveva convinto a fare questa esperienza?
Avevo deciso di fare un'esperienza all'estero perché volevo mettere me stessa alla prova e perché volevo fare un'esperienza diversa, che in seguito mi avrebbe cambiato completamente la vita. Sono partita con la voglia di migliorarmi, migliorare il mio inglese e conoscere una cultura completamente diversa dalla mia. Sono partita anche con il sogno di vivere un softball diverso, e migliorare come atleta.
Poi è andata così come tu speravi, meglio o peggio?
E' andata sicuramente meglio del previsto. Alla partenza non nego di aver avuto parecchia paura e timore di non farcela. Una volta arrivata, ho realizzato che stavo vivendo il mio sogno e un'occasione unica. Sicuramente non è stato sempre facile, ci sono stati momenti in cui avrei preferito mollare e tornare a casa; ma poi questi momenti passano subito. Devo ammettere che i primi giorni a scuola non riuscivo proprio ad orientarmi.
L'impatto con la società canadese come lo hai vissuto? scuola, amicizie e famiglia ospitante?
La scuola canadese è molto diversa da quella italiana, come lo è dopo tutto la mentalità. La scuola canadese garantisce una buona istruzione, ma aiuta anche gli studenti a sviluppare la parte atletica. Infatti la scuola offre molti sport e attività sportive-extra curricolari. Ho stretto molte amicizie in Canada, sia all'interno della squadra ma anche con i miei compagni di classe. Alcuni dei legami più forti sono con le mie compagne di squadra, con alcune ci sentiamo quasi tutti i giorni. Siamo davvero unite. Il legame con la mia famiglia canadese è davvero fantastico! Loro mi sono sempre stati vicini e mi hanno supportato come la mia vera famiglia. Mi hanno subito fatta sentire e trattata come un membro della famiglia. A Natale infatti non torno in Italia, ma ritorno in Canada dalla mia host family.

Com'era la mentalità della tua squadra di softball nella high school?
La mentalità e l'approccio al softball è molto diverso a quello che abbiamo in Italia. Ci si allena ad essere pronti fisicamente, ma anche mentalmente. La concentrazione durante gli allenamenti e le partite per loro è un comandamento. Non esistono scuse.
Com'erano i Coach?
I miei Coach erano fantastici. Presenti sia in campo che fuori dal campo. Erano molto preparati e attenti. Il mio Head Coach è stata una giocatrice anche della Nazionale Canadese e detiene il maggior numero di partite di softball vinte in Nova Scotia (Canada). I Coach ti aiutano a migliorare nella parte fisica e tecnica, ma ti aiutano anche a lavorare di testa. Per loro giocare a Softball non è solo battere una pallina, ma è anche pensare con la propria testa. Loro sono i primi a portarti all'estremo delle tue forze, e ti spingono sempre ad andare oltre i tuoi limiti. Si può pensare che siano dei pazzi perché ti urlano dietro e ti fanno lavorare talmente tanto che a volte pensi di non aver più forze, ma ti trattano come un vero atleta e quando arrivano i risultati, si apprezza molto di più il lavoro fatto.
Quanti allenamenti ti facevano fare? La disciplina e la motivazione sono vissute in modo diverso dall'Italia? Quante partite in quell'anno e come vi siete piazzati in classifica?
Ci si allena tutti i giorni, workout e allenamento in campo. Ogni weekend si giocavano almeno 3 partite. Non ricordo quante partite abbiamo fatto, ma sicuramente erano tante. Si gioca ogni weekend e spesso anche durante la settimana. Abbiamo fatto un buon campionato, siamo arrivate anche in finale alla nostra conferenza. Ma abbiamo perso, per un soffio potevamo essere la squadra vincente, la miglior squadra della Nova Scotia. Per noi è stata comunque una bella esperienza e sicuramente una bella vittoria arrivare a quel traguardo.
Con lo studio e con l'inglese com'è andata?
All'inizio devo dire che pensavo di non farcela. Studiare l'inglese sui libri delle superiori ti prepara solo in parte. Quando arrivi la non ci sono scuse, devi parlare inglese se vuoi dire qualcosa. Le prime settimane mi sembrava di non capire nulla, poi lo impari. Ci vuole pazienza e buona volontà.

In un solo anno ti sei diplomata. Ora sei al College. Racconta che tipo di College
Si ho avuto la fortuna di diplomarmi in un solo anno, è stato un po difficile ma ero molto determinata. Volevo diplomarmi in un solo anno, e così ho fatto. Mi sono diplomata con voti alti, e sicuramente non mi aspettavo tutto ciò. Ora sono al Broward College (circa 20 minuti da Miami), in Florida. E' un college davvero grande, ci sono 12 campus. Non so esattamente quanti studenti ci siano, ma credo proprio che siano davvero tanti. E' un Junior College quindi dura solo 2 anni. Sto studiando le basi per Giustizia Criminale.
Come ti trovi con la squadra?
Con la squadra mi trovo molto bene, l'inserimento è stato molto facile. Sono tutte ragazze della mia età, e abbiamo tutte lo stesso stile di vita. Siamo già molto unite, anche se in squadra siamo in 23 giocatrici.
Ci fai una descrizione delle tue giornate tipo?
La mia giornata tipo inizia alle 5.50 del mattino quando abbiamo la preparazione atletica, dura un'ora e mezza (tutti i giorni). Facciamo pesi, corsa, agilità. Poi abbiamo tutte lezione, e di solito appena finiamo torniamo a casa e facciamo qualcosa da mangiare o ci fermiamo in mensa. Il più delle volte dopo aver mangiato facciamo un pisolino o ci dedichiamo ai compiti. Abbiamo allenamento tutti i giorni dalle 16.30 alle 19.30, di solito l'allenamento finisce sempre più tardi del previsto, e dopo ci fermiamo tutte a sistemare il campo. Quando torniamo a casa mangiamo e poi finiamo di fare i compiti per il giorno dopo.
Qual'è il tuo prossimo obiettivo? Le tue speranze per il futuro?
Il mio prossimo obbiettivo è mantenere una buona media scolastica e aiutare la squadra a raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissate. Voglio migliorare me stessa sotto tutti i punti di vista. Le mie speranze sono quelle di continuare gli studi e di concludere i restanti due anni di università. Sono pronta a qualsiasi nuova esperienza.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Sicuramente senza il supporto dei miei genitori e dei miei amici più cari non ce l'avrei mai fatta. Se sono qua è anche grazie a loro.
Grazie Emma e in Bocca al Lupo!
Grazie a te e a Baseball On The Road e .... crepi il lupo!
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