
Il tema trattato da Frankie Russo nell’articolo “Valutare la prestazione del lanciatore” cioè la necessità di tenere una chart per seguire la sequenza dei lanci dei pitcher, gli strike e i ball, le sventolate tutte anche quelle a vuoto e la localizzazione ed esito delle eventuali battute è un tema che dovetti considerare fin dal lontano 1958 quando, nei due anni di PROFESSIONISMO nella squadra delle Fiamme d’Oro Bologna, divenne necessario, per noi che non conoscevamo quasi nulla - a differenza di oggi - di quanto facessero nelle leghe americane, INVENTARE una chart che ci fornisse questi dati. Ne realizzammo una che estendeva l’indagine anche all’individuazione dei difetti e pregi dei battitori avversari per poter meglio competere con loro nei successivi
incontri.
La chart riportava i lanci in rigorosa successione:
i lanci venivano registrati come ball o strike in appositi riquadri in cui veniva indicato anche se il lancio era interno o esterno, basso alto o solamente centrale;
un apposito tratto di matita indicava se era stato sventolato nel qual caso veniva indicato se la palla non era stata toccata o toccata il foul o battuta in campo per una valida o non.
Sul modulo era previsto anche una simulazione di campo dove indicare la direzione della battuta e, all’occorrenza, riportare lo scorer di tutta l’azione del battitore.
La chart riportava anche il numero di lanci effettuati in ogni singolo inning e il totale dei lanci in ogni momento della gara.
Cerchiare un lancio significava essere in disaccordo con la chiamata arbitrale.
Il modulo era molto semplice da gestire e facilissimo da leggere e consultare anche durante le gare.
Risultò subito di grande utilità e lo usai da allora tutte le volte che la Società in cui operavo aveva voglia, predisposizione, mezzi e necessità per utilizzarlo.
Non mi sono mai chiesto se le altre Società attuassero sistemi analoghi:
negli anni 80 la Fortitudo utilizzava i lanciatori della partita precedente, cioè non più utilizzabili in campo, come classificatori dei lanci piazzandoli in tribuna stampa posizionata di solito dietro casa base.
Io stesso non ho utilizzato la tenuta delle chart quando il tempo che dedicavo alla squadra del momento era scarso, oppure le condizioni generali della Società non erano ancora tali da attuare anche questa procedura:
questo è avvenuto anche nell’ultimo anno che ho allenato da Allenatore Capo in una squadra che poi ha recuperato tecniche ben più moderne delle mie, ma a maturazione avvenuta di una dimensione tecnica più avanzata.
Resta il fatto che ancora oggi troppe realtà sembrano prive di quegli ausili e di tutti gli accorgimenti che erano già funzionanti 50 e più anni fa.
Sono a disposizione, soprattutto come memoria storica, di chiunque voglia parlare di baseball giocato.
Preferisco il dialogo privato dove gli eventuali riferimenti personali saranno interpretati in modo diverso da come lo sono in un articolo su un sito:
francoludovisi@libero.it è il mio indirizzo elettronico.
Poi anche una domanda pubblica troverà risposta, speriamo adeguata.
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