
Nell'articolo di ieri in cui il pitching coach Todd Linklater trattava la valorizzazione dei suoi giocatori, l’autore menzionava che c’erano tanti esercizi su cui far lavorare il proprio atleta, tra cui quello dell’asciugamano, o del fazzoletto, come meglio si vuol chiamare.
Nella traduzione è stato deliberatamente omesso in quanto l’utilizzo è oggetto di contrastante filosofia d’insegnamento.
In effetti, l’utilizzo tradizionale comporta un movimento errato del polso nel momento che dovrebbe coincidere con il rilascio.
L’errata impugnatura dell’asciugamano causa una torsione non naturale del polso nell'effettuare il tiro, a meno che non si faccia riferimento allo slider, lancio dominante degli anni ‘60 ma ora sostituito dal cutter che evita anche la torsione del gomito.
Nella mia opinione, una diversa impugnatura dell’asciugamano non ne comprometterebbe l’utilizzo. Sarebbe sufficiente piegare l’asciugamano ad U, legando i due capi e poi eseguire l’esercizio infilando il dito medio, o anche l’indice, in modo che gomito, avambraccio e polso non debbano effettuare la torsione come sopra riportato.
Lo so, pare che sia la scoperta dell’acqua calda, ma sono sufficienti una vecchia canotta, forse anche un paio di mutande vecchie, ma pulite, per riportare in auge quest’esercizio, non dico indispensabile, ma certamente molto utile per curare il movimento di chiusura del lancio.
Ecco qui sotto una carellata di foto esplicative
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Coach ARC 43 (sabato, 31 gennaio 2015 13:49)
articolo interessante, vorrei aggiungere ancora un paio di note:
i motivi che portano a criticare l'esercizio dell'asciugamano da parte di alcuni coaches sono anche altri:
1. il mancato lancio dell'attrezzo che toglierebbe "sensibilità balistica"su uno dei punti più critici del movimento del lancio.
2. Un eccessivo avanzamento del tronco che a volte, nei lanciatori meno esperti - sono quelli che avrebbero paradossalmente più bisogno di questo lavoro- si traduce anche in una flessione della gamba anteriore, disperdendo così l'effetto di spinta degli arti inferiori.
Alcuni coaches inoltre sostengono che alteri il ritmo della catena cinetica nel punto in cui fianchi e spalle si dovrebbero separare.
Il rapporto costi benefici dei drill e gli effettivi rischi spettano tutti alla conoscenza e alle esigenze dei coach.
Buon lavoro a tutti