
Traduzione dall'articolo su mlb.pirates.com dal titolo Dreamcatcher: Holdzkom takes long road to bigs
n.d.r. Ho chiesto a Frankie Russo di tradurre questo breve articolo su John Holdzkom perché trovo la sua storia ricca di stimoli per i giovani che non vogliono rassegnarsi, qualsiasi sia il livello e il traguardo da raggiungere.
Buona lettura
Il rilievo dei Pirates arriva al successo dopo aver superato tanti ostacoli. John Holdzkom non sa nemmeno lui quante volte è stato rilasciato. “Cinque, forse sei”, dice Holdzkom, un signore alto di poche parole. Ma di certo non ha dimenticato quello più mortificante.
“Sono stato rilasciato dalla società senza preavviso. Mentre navigavo su internet ho letto il mio nome tra i “Trasferimenti”, cinque giorni prima delle convocazioni, “ ricorda Holdzkom. “Fu una vera doccia fredda.”
Peggio ancora in quanto non era stato un rilascio da parte di una società delle majors, bensì dai Laredo Lemurs, una squadra indipendente.

“Indipendente” sta per “purgatorio.” Ti giochi tutto nel limbo, sia per la vita che per la carriera, senza sapere cosa ti riserva il futuro. La gloria nelle majors, o l’incertezza di quello che poteva essere stato?
Dopo essere stato rilasciato nel marzo 2011 dai Mets, sua squadra di origine, Holdzkom ha giocato per diverse squadre della lega indipendente: i Sioux City Explores, San Angelo Colts, Amarillo Sox e persino con i Canberra Cavalry della lega australiana, attirando l’attenzione degli scouts, come si conviene a un giocatore alto 1,90 che lancia a 100mph.
“Ricevevo i complimenti dai vari scout: ‘Molto bene, ti offriremo un contratto.’ Poi più nulla, mai saputo niente dopo,” continua Holdzkom, che non si faceva illusioni nemmeno quando la frase gli fu ripetuta da Mal Fichman lo scorso giugno. “Quando mi contattò dopo una partita, fui contento, ma nello stesso tempo non volevo farmi illusioni fintanto che il mio nome figurava nella lista dei probabili.”
Dall’altro canto sembrava entusiasta Tyrone Brooks, responsabile di tutti gli scout dell’organizzazione di Pittsburgh e che aveva assunto Fichman pochi giorni prima per visionare i talenti della lega indipendente. I Pirates erano in corsa per un posto nei playoff e avevano bisogno di rilievi. Poteva essere Holdzkom la soluzione?

Brooks volle rischiare. Qualche giorno dopo Holdzkom stava lanciando in Doppio A, e una settimana più tardi fu promosso in Triplo A. Il 2 settembre, 72 giorni dopo aver indossato per l’ultima volta la divisa degli Amarillo Sox, faceva il suo debutto nella Major League a St. Louis eliminando tre avversari al piatto. Ad un mese di distanza, e tre mesi dopo essere stato rilasciato da una squadra dell’indipendent league, Holdzkom lanciava in una gara della postseason. Queste cose non succedono spesso, anzi, forse non è mai successo prima.
E’ una situazione difficile da gestire quando vedi che hai la possibilità di realizzare un sogno durato otto anni e su cui non hai nessun controllo, un po’ come i suoi lanci. Dal 2008 al 2012, giocando per quattro diverse squadre, Holdzkom ha concesso 68 basi su ball in 61 inning lanciati. Ha anche realizzato 76 kappa, ma come puntualizzato dal GM degli Amarillo Sox che fu l’ultimo a offrigli un’occasione, la velocità senza controllo non serve.
“Se lanci a 101mph, e riesci lanciare strike, va benissimo. Altrimenti è inutile,” fu il commento di Mark Lee.

Ma tornò immediatamente utile con i Pirates. Holdzkom, che aveva sempre avuto problemi di controllo lanciando nell’Indipendent League, realizzò 11 kappa prima di concedere la sua seconda base su ball. I fatti sono che ha lanciato nove volte, nove inning con 14 kappa e due basi su ball. Holdzkom è, e rimane, spaventato dall’improvviso successo e da cosa può riservargli il futuro. Quando ti sei cullato sull’idea che non potrà mai accadere, allora diventa difficile credere che sia successo.
“E’ la sua personalità che continua ad emergere,” afferma il suo manager Clint Hurdle. “Troppe occasioni sono andate nella direzione sbagliata, e lui, più degli altri, sa quanto sia facile che tutto finisca in una bolla di sapone.”
Tra un paio di mesi, dieci anni dopo essere stato selezionato, e nove anni dopo aver firmato il suo primo contratto da professionista, Holdzkom parteciperà al suo primo Spring Training della Major League.
“Giocare per i Pirates è definitivamente un sogno che si realizza,” dice Holdzkom. “Ma cercherò di non pensarci troppo. Per ora mi basta pensare che un giorno potrò raccontare di aver lanciato
nelle big leagues.”
Guarda le statistiche di John Holdzkom
Scrivi commento