
Apriamo l'articolo di oggi sui lanciatori di IBL, con Alessandro Ercolani del San Marino
Ciao Alessandro, mi racconti com'è andata questa ultima stagione come lanciatore? Sei soddisfatto?
L'ultima stagione è stata abbastanza buona. Ho avuto alcuni problemi di meccanica che non mi hanno aiutato a rendere per come avrei voluto, ma fortunatamente sono riuscito a fare il mio lavoro quando chiamato in causa. Soddisfatto non del tutto. Ho ancora tanto da lavorare e voglio ritagliarmi uno spazio più importante all'interno della squadra
Quale ritieni sia il tuo miglior pregio
Sui pregi faccio fatica ad esprimermi onestamente,
E il peggior difetto?
Sul difetto sicuramente il fatto di pensare troppo alle situazioni di gioco. Soprattutto da lanciatore rilievo devi essere in grado di salire sul monte, staccare la spina e affidarti al tuo braccio.
Mi puoi elencare i tuoi tipi di lancio e qual'é secondo te il migliore?
Fino alla stagione scorsa ero il classico lanciatore destro con dritta, curva e cambio, ma visti i problemi di meccanica e di inefficacia, dopo alcuni colloqui con il pitching coach, abbiamo deciso di provare qualcosa di nuovo: da metà dello scorso anno mi sto allenando a tirare sidearm, ispirandomi a lanciatori come Cody Cillo e sto riacquistando naturalezza e fluidità di movimento. Oggi lancio dritta 4 e 2 cuciture, slider e un cambio su cui c'è ancora un po' da lavorare
Qual'è secondo te il più grande problema in Italia per i lanciatori?
Credo che i problemi per i lanciatori italiani siano di diversa natura: le poche partite e inning sul braccio contano sicuramente, ma credo che spesso si trascuri l'importanza di un'adeguata preparazione atletico-muscolare e la necessità di lavorare in modo meticoloso sulla meccanica; di talento ce n'è, ma spesso si crede che questo possa bastare a renderti un buon lanciatore.

Come vivi il problema dei lanciatori stranieri o degli Italiani residenti all'estero?
Giocando a San Marino ho la possibilità di confrontarmi con molti stranieri e oriundi, io credo fortemente che siano una risorsa per il baseball italiano: solo guardandoli e osservando i loro allenamenti puoi imparare qualcosa. Credo che qualcosa nelle regole federali dovrebbe cambiare. La legge sugli ASI dopo 6 anni in italia rischia di essere pericolosa per le future possibilità di giovani emergenti
Chi è stato il pitching coach che ti ha maggiormente formato?
Quello che mi sento di dover ringraziare di più è Antonio Figueroa, fratello di Juan: con lui ho passato due anni tra serie b e under 21 con due allenamenti al giorno durissimi, ma le cose che ho imparato mi sono ancora preziose (tra l'altro lo consiglio a qualunque squadra voglia un nuovo pitching coach per far crescere i giovani) Devo però ringraziare anche Paolo Illuminati e Jesus Hernandez perché negli anni mi hanno aiutato a responsabilizzarmi e a farmi maturare come giocatore e come persona
Le tue speranze future anche nascoste?
Il mio sogno un tempo era quello di diventare il closer della gara dell' italiano dietro Tiago. Ora che Tiago è dall' altra parte del mondo il sogno di essere closer resta ancora forte. In un piccolo cassetto però coltivo sempre la speranza di poter vestire la maglia della Nazionale Italiana, anche se il lavoro da fare è ancora tantissimo.
Matteo Galeotti

Secondo lanciatore di oggi è Matteo Galeotti del Godo
Secondo te com'è andata l'ultima stagione come lanciatore. Sei soddisfatto? Sono abbastanza soddisfatto della mia ultima stagione, a parte nel finale dove ho subito un infortunio abbastanza grave al fianco che mi ha tenuto fermo circa un mesetto.
Quale ritieni sia il tuo miglior pregio
Non saprei...
E il peggior difetto?
Troppa emotività
Mi puoi elencare i tuoi tipi di lancio
Dritta, cambio, curva e sinker
Qual'é secondo te il tuo lancio migliore?
Cambio di velocità

Qual'é secondo te il più grande problema in Italia per i lanciatori?
Troppe poche partite e campionato troppo corto
Come vivi il problema dei lanciatori stranieri o degli Italiani residenti all'estero un'opportunità per imparare o un ostacolo per crescere?
Se utilizzati dalle società nel modo giusto, senza togliere troppo spazio ai giocatori italiani, ritengo siano un'opportunità per crescere e per imparare
Chi è stato il pitching coach che ti ha maggiormente formato?
Bill Holmberg e Julio Romero
Tommaso Cherubini

Terzo e ultimo lanciatore nelle interviste di oggi è Tommaso Cherubini del Rimini
Tommaso com'è andata l'ultima stagione come lanciatore. Sei soddisfatto?
Non sono soddisfatto della mia ultima stagione. Certamente so che posso e devo fare molto meglio di così. Mi sono reso conto che ho magari più bisogno di altri di lanciare più inning per mantenere un certo livello, e la mancanza dell'IBL2 in questo senso non mi è stata d'aiuto.
Quale ritieni sia il tuo miglior pregio?
A mio avviso, il miglior pregio che ho è l'enorme passione per questo sport e di conseguenza la costanza e l'impegno che ci metto.
E il peggior difetto?
Penso che riguardi un fatto di testardaggine. A volte mi impunto con determinati esercizi o con determinate routine e non sono sempre incline a ricevere critiche per migliorare, magari un esercizio che ritengo corretto per me.
Mi puoi elencare i tuoi tipi di
lancio
I miei lanci sono: dritta, cambio di velocità, slider e sinker
Qual'è secondo te il tuo lancio migliore?
Il mio lancio migliore secondo me varia a seconda del battitore, con un mancino è molto efficace il mio cambio di velocità, mentre con un destro prediligo il sinker interno
Qual'è secondo te il più grande problema in Italia per i lanciatori?
Il problema principale dei lanciatori è la mancanza di partite giornaliere. Esclusi i partenti che comunque hanno più ritmo e più inning nel braccio, per i rilievi a volte è difficile salire sul
monte dopo 1 inning tirato una settimana fa, per questo bisogna lavorare extra in allenamento.

Come vivi il problema dei lanciatori stranieri o degli Italiani residenti all'estero un'opportunità per imparare o un ostacolo per crescere?
Sicuramente il fatto che abbiamo lanciatori stranieri e oriundi nel nostro campionato fa si che il livello di gioco si alzi, e molte volte si impara tanto da questi giocatori, sia a livello di esperienza che a puro impatto tecnico. Non penso si possa inquadrare nei lanciatori stranieri il problema del nostro baseball
Chi è stato il pitching coach che ti ha maggiormente formato?
I pitching coach con cui ho lavorato per più tempo sono mio padre (Paolo Cherubini n.d.r.), a cui devo le basi che mi ha dato quando ero nelle giovanili, e Chris Catanoso dal 2007 ad oggi che mi ha insegnato soprattutto come potersi accorgere dei propri errori e auto correggersi, creando un proprio sistema di allenamento che sia efficace. Non mi sento di dire di preferirne qualcuno perché penso che da ognuno si debba cercare di prendere il meglio in modo tale da costruire una buona conoscenza del lancio sotto più aspetti
Le tue speranze future anche nascoste?
Il mio sogno nel cassetto è come prima cosa raggiungere la nazionale maggiore, e come seconda migliorare abbastanza da poter giocare in un campionato di un altro paese, magari Giappone per dirne uno..
Vai alle altre
interviste.
N° 3: Niccolò Loardi - Alessandro Ciarla - Filippo Crepaldi
N° 2: Roberto Corradini - Enrico Crepaldi - Federico Cozzolino
N° 1: Riccardo De Santis - Simone Valerio - Alex Bassani
Scrivi commento