
Apriamo l'articolo di oggi sui lanciatori di IBL, con Niccolò Loardi del Parma
Niccolò, secondo te com'è andata la tua ultima stagione come lanciatore. Sei soddisfatto?
No, non è andata assolutamente come speravo. Anzi, a mio parere è stata una stagione da cancellare. Una stagione nella quale non mi sono trovato né mentalmente né fisicamente pronto, in cui non ho saputo dare fiducia al mio allenatore e alla mia squadra, in cui non ho mai saputo essere il giocatore che ho dimostrato di essere fino a quest'anno. Ma riparto da qui, l'anno prossimo sarà una storia a parte.
Quale ritieni sia il tuo miglior pregio
Il mio miglior pregio? penso che sia il fatto di non arrendermi mai anche quando le prestazioni magari non mi aiutano. Riuscire a trovare sempre il modo di ripartire e dare sempre il 100%.
E il peggior difetto?
Forse il fatto di dipendere un po' troppo da quello che può pensare la squadra o l'allenatore di me.
Mi puoi elencare i
tuoi tipi di lancio
Dritta, slider, cambio e cutter.
Qual'è secondo te il tuo lancio migliore?
Il mio lancio migliore è il cutter con il quale riesco a tirarmi fuori da brutte situazioni.
Qual'è secondo te
il più grande problema in Italia per i lanciatori?
Il problema maggiore che hanno i lanciatori in Italia, al di la del numero ridotto di partite che ormai si giocano nei nostri campionati, è il fatto che il baseball italiano non è abbastanza strutturato per far sì che il livello salga di anno in anno. Quando arriva settembre, il baseball lo si mette da parte e fino a gennaio magari un lanciatore non prende più la palla in mano, perché non ci sono le disponibilità per potersi allenare senza stop troppo lunghi. Questo, a mio parere, non favorirà mai una crescita costante del lanciatore stesso.

Come vivi il problema dei lanciatori stranieri o degli Italiani residenti all'estero un'opportunità per imparare o
un ostacolo per crescere?
Credo che la questione degli stranieri o degli oriundi sia un'arma a doppio taglio per una squadra: sono si di grande aiuto sia nelle partite sia per far crescere altri giocatori e ti permettono di giocartela con tutti per la grande fiducia che la squadra da loro quando sono sul monte, però è anche vero che possono portar via spazio ad altri lanciatori che potrebbero migliorare con qualche inning in più a disposizione. Comunque personalmente ho sempre visto gli stranieri come un obiettivo da raggiungere e come un motivo per fare sempre meglio e per fortuna mi hanno sempre aiutato sia mentalmente che tecnicamente.
Chi è stato il pitching coach che ti ha maggiormente formato?
Il pitching coach che maggiormente mi ha influenzato e che tutt'ora continua a darmi grandi consigli e a prepararmi al meglio per ogni stagione è Giovanna Armani, alla quale devo davvero tanto e che mi ha seguito anno per anno nella mia crescita non solo come giocatore ma anche come persona.
Le tue speranze future anche nascoste?
La speranza è quella di ripartire forte e di trovare una squadra che abbia fiducia in me e che la prossima stagione inizi presto.
Alessandro Ciarla

Secondo lanciatore di oggi è Alessandro Ciarla del Città di Nettuno
Allora Alessandro racconta, secondo te com'è andata la tua ultima stagione come lanciatore. Sei soddisfatto?
La mia ultima stagione penso di averla affrontata molto bene e infatti sono soddisfatto del lavoro che ho svolto
Quale ritieni sia il tuo miglior pregio
Il mio pregio è di essere un amico con tutti
E il peggior difetto?
Il mio difetto? credo di avere delle potenzialità, ma non riesco ad sfruttarle al massimo
Mi puoi elencare i tuoi tipi di lancio
I miei lanci sono : dritta, curva, cambio

Qual'è secondo te il tuo lancio migliore?
Per me è il cambio e la curva
Qual'è secondo te
il più grande problema in Italia per i lanciatori?
Il problema più grande nel baseball italiano è che ci sono poche squadre, cioè poche partite e poco mercato
Come vivi il problema dei lanciatori stranieri o degli Italiani residenti all'estero un'opportunità per imparare o
un ostacolo per crescere?
I lanciatori stranieri li vedo come nuove opportunità di imparare cose nuove
Chi è stato il pitching coach che ti ha maggiormente formato?
Sicuramente Marco Costantini e Claudio Scerrato
Filippo Crepaldi

Terzo e ultimo lanciatore nelle interviste di oggi è Filippo Crepaldi dell'Unipol Bologna
Filippo, com'è andata la tua ultima stagione come lanciatore. Sei soddisfatto?
La mia ultima stagione da lanciatore è andata bene..molto bene..sia a livello personale che di squadra vincendo lo scudetto.
Quest'anno ho lanciato poco è vero ma il manager mi chiedeva di fare il closer, quindi quel ruolo obbliga a tirare pochi inning.
Mi puoi elencare i tuoi tipi di lancio
I miei tipi di lancio sono: dritta, curva e cambio
Qual'è secondo te il tuo lancio migliore?
Fino ad oggi il lancio che mi ha aiutato di più ad ottenere degli out è il cambio di velocità.
Qual'è secondo te
il più grande problema in Italia per i lanciatori?
Il problema in italia è che si giocano troppe poche partite. La partita dello straniero ci vuole secondo me sia per lo spettacolo che per il livello di gioco, quindi un lanciatore italiano non
deve usare la scusa di troppi stranieri. Lo spazio e gli inning si devono guadagnare dimostrando il proprio valore sul campo

Come vivi il problema dei lanciatori stranieri o degli Italiani residenti all'estero un'opportunità per imparare o un ostacolo per crescere?
Dagli stranieri che vengono a lanciare in italia c'è molto da imparare, soprattutto perché è gente che ha giocato da professionista e alcuni addirittura nelle Majors..quindi possono insegnare
molto soprattutto per la loro esperienza..
Chi è stato il pitching coach che ti ha maggiormente formato?
Il pitching coach che mi segue da quando ero un ragazzino è Lucio Taschin che assieme Bill Holmberg mi hanno fatto crescere a livello di meccanica e di metodologia di lavoro. Devo molto a loro. Poi comunque ogni pitching coach ha molto da dare ai propri lanciatori e io cerco di fare tesoro di tutti.
Le tue speranze future anche nascoste?
Speranze future? Migliorarmi ogni giorno di più
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