_________________________________ La corsa di Alex Gordon

Nella foto: in gara 7 al 9° innin e 2 out - Alex Gordon gira la seconda e va verso la terza dove verrà fermato dal coach di terza
Nella foto: in gara 7 al 9° innin e 2 out - Alex Gordon gira la seconda e va verso la terza dove verrà fermato dal coach di terza

di Frankie Russo

La tecnologia indica che fermare Gordon in terza è stata la scelta giusta.


Traduzione dall'articolo da MLB.com dal titolo: Statcast: Dissecting Gordon's odds of scoring

Il bello, o l’agonia per i tifosi dei Royals, è che non lo sapremo mai. Non sapremo mai come sarebbe andata a finire se Mike Jirshele, coach di terza di Kansas City,  avesse mandato a casa Alex Gordon con due eliminati nel nono inning di gara 7 delle World Series.

Ma sappiamo come è andata a finire dopo. Sul lancio di Madison Bumgarner, Salvador Perez ha battuto un pop che ha decretato la vittoria delle World Series da parte di San Francisco lasciando Gordon in terza base. I Giants hanno vinto 3-2  rischiando un potenziale disastro dopo che Gregor Blanco ha mancato la presa su battuta di Gordon e Juan Perez ha avuto problemi a raccogliere la pallina che ormai era rotolata fino al muro.

 

“Credetemi”, ha detto Jirshele, “ Volevo mandarlo, ma non potevo, proprio non potevo farlo. Non volevo passare tutto l’inverno pensando che avessi fatto eliminare Gordon a casa base.”

 

Sappiamo che Gordon è atletico, dopotutto è un esterno che ha vinto vari Gold Glove. Sappiamo che l’uomo del taglio, l’interbase dei Giants Brandon Crawford,  ha un braccio potente. Sappiamo che Gordon non pensava ad extra basi uscendo dal box di battuta, fattore forse determinante, e sappiamo che è scivolato leggermente girando la seconda. Sappiamo che il ricevitore dei Giants Buster Posey è agile e atletico, e sappiamo che per Gordon non sarebbe stato possibile caricare Posey correndo a casa.

 

“Non sono veloce come Jarrod Dyson”, ha aggiunto Gordon parlando del suo velocissimo compagno di squadra.  “Altrimenti forse sarei stato in grado di segnare.”

 

Perez, che ha una MB in carriera di 285, era il prossimo battitore e ha sventolato più di un lancio fuori la zona finendo per battere un pop che è finito nel guanto del terza base Pablo Sandoval. Bumgarner ha preservato la sua storica prestazione come rilievo lanciando cinque inning senza concedere punti, due valide con solo due giorni di riposo, e i Giants hanno conquistato il loro terzo titolo in cinque anni.

 

I tifosi dei Royals, invece, sono rimasti a chiedersi: E se?

 

Quindi, con l’aiuto della tecnologia, andiamo ad analizzare cosa ci dimostrano i numeri e il video. Per MLB.com Statcast, Gordon ha raggiunto una velocità massima di 18,7mph correndo verso la terza da dove era ad un passo per arrivare quando Crawford era in possesso di palla e pronto per tirare a casa.


Se non altro, questi numeri ci sono di aiuto. Se Gordon fosse stato in grado di mantenere la stessa velocità correndo verso casa, oggettivamente improbabile considerando la traiettoria della corsa, avrebbe impiegato 3,3 secondi per correre dalla terza a casa base. Questo, senza considerare che avrebbe perso velocità nell’atto di scivolare in quanto avrebbe dovuto evitare lo scontro con il ricevitore Posey.

 

I numeri segnalano ancora che in un’azione precedente, Crawford ha impiegato 0,7 secondi per rilasciare la palla che poi ha raggiunto una velocità di 72,2 mph durante la traiettoria. L’azione si riferisce ad una difficile azione di  doppio gioco, e pertanto è da presumere che nella situazione specifica, l’azione si sarebbe svolta più rapidamente, ma da tenere presente altresì  che era il nono inning di gara 7 delle World Series. Non si sa mai, tutto può succedere.

 

Se consideriamo che Crawford era a 140 piedi (46mt circa) da casa base, possiamo fare dei calcoli in base alle informazioni in nostro possesso. Se Crawford impiega 0,7 secondi per il rilascio, e la palla viaggia a 72mph, il tempo impiegato dalla pallina per raggiungere il piatto sarebbe stato di circa 2 secondi: 0,7 per il rilascio e 1,3 durante il percorso. Pur considerando che  Posey avrebbe impiegato un secondo per effettuare la presa e la toccata, restano ancora 0,3 secondi a favore della difesa.


Forse non sembrerà  molto, ma con Gordon che corre alla massima velocità, si tratta di circa 8/9 piedi (approssimativamente 3mt).

Come si vede, la matematica è a favore di Jirschele. Ma ci sono altri elementi da prendere in considerazione, come un vecchio adagio del baseball, o meglio, una dritta: Costringi l’avversario a fare una giocata, costringilo a sbagliare. Sono le World Series. E’ il nono inning  di gara 7 delle World Series.

 

Di tutti gli elementi presi in considerazione, il compito più facile era quello di Gordon, doveva solo correre a casa. Crawford, d'altro canto, doveva prendere la palla tirata da Perez, doveva trasferirla alla mano di tiro e doveva effettuare un tiro forte e preciso. Posey doveva trovarsi nella posizione giusta, prendere la palla ed effettuare la toccata.


Nulla di quanto elencato è automatico, e pur volendo immaginare che Gordon poteva inciampare durante la corsa, erano molti di più i fattori che potevano andare contro i Giants che per i Royals.

E’ anche plausibile pensare che Crawford potesse commettere un errore. Nel corso del campionato ha commesso un errore di tiro approssimativamente ogni 140 inning, non è molto, ma non va nemmeno ignorato.

 

Poi sono da considerare il battitore e il lanciatore. E’ vero, Perez ha una reputazione di mettere la palla in gioco e battere singoli, quanto bastava ai Royals. E’ anche vero che non solo ha realizzato la valida vincente nella gara della Wild Card, ma ha anche battuto un fuori campo in gara 1 contro MadBum, unico punto concesso dal MVP nelle World Series. Ma è anche vero che era dolorante per essere stato colpito al ginocchio da un lancio nel corso della partita e che non aveva battuto molto contro lanciatori mancini nel corso del 2014.

 

Inoltre, è perché era  Bumgarner sul monte, o per il senno del poi, che si vorrebbe che gara 7 delle World Series finisse con una giocata stretta a casa base invece di un pop in foul? Molti avrebbero voluto di si, ma sono sempre le supposizioni del giorno dopo.

 

Infine, se consideriamo che la MB in carriera di Perez di 285, è la esatta misura delle sue abilità in battuta, allora Gordon sarebbe dovuto arrivare salvo a casa il 29% delle volte per correre il rischio di farlo andare, e questo, basato sui calcoli sopra riportati, resta difficile pensare fosse realmente possibile.

 

In conclusione, è una problematica classica del baseball. I numeri sembrano indicarci di andare in una direzione, mentre come ben sappiamo, la partita è giocata da esseri umani. La decisione razionale di Jirschele sembra essere stata quella giusta, il fattore emozionale, però, potrebbe non essere del tutto sbagliato. Se ognuno vuole prendere i propri rischi: forzate gli altri a fare una giocata e scoprirete come andrà a finire.

 


DAI PROTAGONISTI


Gregor Blanco: Non era una situazione facile. Sapevo l’importanza di tenere Gordon in prima e quando ho realizzato che non era possibile la presa, era troppo tardi, la pallina è schizzata via.

Juan Perez:  Volevo affrettare i tempi, ho tolto gli occhi dalla palla prima di prenderla e mi sono reso immediatamente conto che Gordon aveva la possibilità di correre a casa. Quindi mi sono concentrato solo a fare un tiro perfetto a Crawford, poi sarebbe toccato a lui.

Brandon Crawford: E’ facile il giorno dopo dire quale sarebbe stata la decisione migliore, ma in quei frangenti devi prendere una decisione in frazioni di secondo. Se Jirschele riteneva che Gordon avrebbe avuto una possibilità di segnare, sicuramente lo avrebbe mandato.

Ned Yost: Per un solo secondo ho pensato che Gordon continuasse la corsa, ma dalla mia posizione non era facile giudicare. Alla fine, però, penso che Jirschele ha fatto la cosa giusta.

Alex Gordon: Una volta che ho visto la mancata presa di Blanco ho pensato solo a correre senza mai distogliere lo sguardo dal coach di terza. Se fossi stato veloce come Dyson, forse ce l’avrei fatta. Credo che la decisione di Jirschele sia stata quella giusta.

Mike Jirschele: Mandare Gordon sarebbe stato drammatico, ci sarebbe stata sicuramente una collisione a casa base e Gordon sarebbe stato facilmente eliminato. Non volevo essere io a regalargli l’ultimo out, una volta che la palla era nelle mani di Crawford sapevo che Gordon non ce l’avrebbe fatta. So che Crawford è in possesso di un tiro potente e mandando Gordon avrebbe forzato il tiro. Credo anche che seppure il tiro non fosse stato perfetto, Posey avrebbe avuto tempo sufficiente per la toccata. Ripeto, se solo avessi pensato per un secondo che Gordon poteva segnare, l’avrei mandato.

Dayton Moore (GM dei Royals): Speravo che Perez sbagliasse il tiro o che Crawford non effettuasse la presa, ma una volta che la pallina era nelle sue mani sapevo che Jirschele avrebbe tenuto il corridore, e credo che abbia fatto la cosa giusta.

 

Le mie considerazioni: Ho letto molti articoli e visto diverse volte il video relativo all’azione. Si è menzionato di tutto, Statcast, numeri, velocità, braccio, decisioni, ecc. Dal mio punto di vista, la vera chiave dell’azione che ha evitato la segnatura, è stata la presa di Crawford su corto rimbalzo dal tiro di Perez. Qualsiasi minima imperfezione avrebbe permesso a Gordon di proseguire verso casa con successo.


Vai all'articolo originale per vedere i video


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Commenti: 1
  • #1

    Maverick (domenica, 02 novembre 2014 19:41)

    Perdere il titolo con il terzo out a casa base sarebbe stato di certo un errore, sapendo cmq che il battitore che arriva dopo non è certo l'ultimo arrivato. Considerate che il corridore arriva da 3 basi di corsa non dalla seconda base. Quindi a mio giudizio è stata la scelta corretta. A quel punto, come postato già in altro articolo, avrei inserito un pinch runner e un pinch hitter proprio per dare un segnale alla squadra e ai SF Giants che la partita si voleva vincere e non lasciare agli eventi.