________________________________ Più partite e alto livello per il miglioramento dei giovani

Nella foto Filippo Crepaldi agli Europei (Classe 1992) (Foto FIBS)
Nella foto Filippo Crepaldi agli Europei (Classe 1992) (Foto FIBS)

di Paolo Castagnini

Quando si parla di miglioramento tecnico dei giovani a che cosa ci si riferisce?

Superata la fase del gioco come divertimento (8-11 anni) è necessario accompagnare i ragazzi nella crescita attraverso le regole, la disciplina, il lavoro. Quando questi ragazzi hanno raggiunto una buona maturità sia tecnica che atletica (15-16 anni) non rimane che migliorare.

Se l’obiettivo è “migliorare” c’è un aspetto imprescindibile: Giocare molto e ad alto livello.

Tenere ben fermo questo principio a mio avviso è la chiave di ogni decisione e di ogni progetto di miglioramento dei giovani.

Ma cosa significa “Giocare molto e ad alto livello”?

Nella foto Mattia Reginato (classe 1990)
Nella foto Mattia Reginato (classe 1990)

Significa fare più partite possibili e con compagni e soprattutto avversari forti. Ma quanto forti? Il più possibile.


Qualcuno dirà che questa è la scoperta dell’acqua calda, ma da come spesso trattiamo i nostri giovani direi che il concetto non è per niente scontato. Se togliamo quel gruppo di atleti che per doti e per fortuna fanno parte dell’Accademia e hanno perciò la possibilità di dedicarsi giornalmente agli allenamenti e di disputare alcune partite di un certo livello (a mio avviso ancora poche) per gli altri è quasi sempre nebbia totale.


Per un giovane bravo superati i 16 anni quali sono le attuali possibilità di crescita? Dove potrà giocare?

L’Under 21 potrebbe essere una discreta categoria, ma quando va bene si giocano 12 partite all'anno. Il  livello tecnico però è troppo basso. Questo perché essendo i numeri limitati spesso le società inseriscono di tutto compreso ragazzi di 15 anni alle prime armi. I più fortunati hanno la possibilità di giocare in due campionati: Under 21 e Senior. In quali Senior? Serie C, Serie B, i più bravi Serie A e IBL ma in quest’ultima serie molto rari. Ne consegue che molti di questi giovani si troveranno ad avere un mondo Seniores a portata di mano, ma o di basso livello o con il gradino d’ingresso troppo elevato.

Nella foto Niccolò Loardi del Parma (classe 1991)
Nella foto Niccolò Loardi del Parma (classe 1991)

Sono stato un grande sostenitore del Progetto IBL proprio per il fatto che la seconda Serie (IBL2) era stata proprio pensata con l’obiettivo di “Giocare molto e ad alto livello” Prima dell’IBL era stata costituita l’Under 21 Elite, una categoria giovanile formata dai giovani delle migliori squadre italiane. Quest’ultima però aveva un limite: Non c’era l’alto livello. Se guardiamo invece le caratteristiche della purtroppo “soppressa” IBL2 possiamo notare che c’erano tutte condizioni per avere più partite ad alto livello:

  1. Un campionato parallelo alla IBL1 quindi con un buon numero di partite
  2. Possibilità per qualcuno di giocare in più campionati e quindi più partite.
  3. Formate sia da giovani che da giocatori evoluti
  4. Possibilità di inserimento di stranieri anche sul monte di lancio
  5. Particolare attenzione alla crescita in quanto non c’era (o almeno non dovrebbe esserci stata) la vittoria come obiettivo primario.
  6. Possibilità di salire o scendere di livello in base alla crescita di questi giocatori.

Mirco Caradonna del Nettuno (classe 1992)
Mirco Caradonna del Nettuno (classe 1992)

Quindi con il punto uno e due avevamo risolto il problema delle più partite.


Con i punti tre e quattro avevamo soddisfatto il più alto livello possibile sia dei compagni di squadra come degli avversari.


Con i punti cinque e sei avevamo messo l’attenzione sulla crescita degli atleti, avevamo perciò centrato l’obiettivo principale e cioè li avevamo fatti realmente migliorare.


Sappiamo tutti però che il Progetto IBL2 è fallito. Motivo? Scarse risorse economiche delle società.


Ebbene credo che dovremo trovare delle formule che possano avere le caratteristiche di quel progetto e se mancano i fondi dovremo reperirli dove forse si stanno spendendo per obiettivi meno importanti.


Perché lo dovremo fare?

Per investire sul futuro



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Commenti: 5
  • #1

    stone (lunedì, 13 ottobre 2014 13:07)

    la ibl2 non era di alto livello .

  • #2

    Paolo Castagnini (lunedì, 13 ottobre 2014 14:10)

    Ho cancellato un messaggio, non perché avesse un contenuto offensivo, ma perché vorrei che qui si esprimessero commenti nel merito dell'articolo e non valutazioni politiche sull'operato della Federazione o di persone della Federazione.

  • #3

    Cesare (lunedì, 13 ottobre 2014 19:05)

    nonostante tutta la buona volontà con i numeri attuali non vedo una soluzione, ma il problema non è solo del baseball ma di tutto lo sport italiano che ormai non eccelle più in nessuna disciplina. fino a quando non saranno gli enti pubblici (scuole) a gestire gli atleti e le squadre e finché non saranno le amministrazioni comunali a gestire gli impianti, lo sport italiano rimarrà senza futuro.

  • #4

    giuseppe (mercoledì, 15 ottobre 2014 11:35)

    E quali sarebbero gli obbiettivi meno importanti, dove forse, si stanno spendendo i soldi?

  • #5

    elena (giovedì, 16 ottobre 2014 15:23)

    ho aspettato un po a commentare per meditare bene... ma secondo me il problema di giocare più partite è insito nelle famiglie, nella scuola e nel come siamo fatti noi (italiani) che guardiamo il qui ora e adesso senza un programma non dico a lungo termine.... ma magari biennale. Ma io penso principalmente nelle famiglie ... per tutta una serie di ragioni.