
Traduzione di Frankie Russo dall'articolo su ESPN: What's a
manager really worth?
Secondo articolo su come è possibile valutare quale sia un buon manager. Vedi anche l'articolo pubblicato il 2 Aprile 2014
Agli appassionati piace discutere dei manager, specialmente di Tony La Russa, Bobby Cox e Joe Torre. I discorsi si articolano comunemente sul fatto di chi è il migliore e chi è il peggiore. Il tifoso medio ha una sola definizione del manager: o è bravo o è incapace. Se è molto bravo, allora è un genio, se è incapace, allora è un idiota.
Quando si arriva al momento di determinare perché un manager è buono o incapace, ci si rende conto di quanti pochi fattori sono presi in considerazione. Quando si discute della bravura o meno di un manager, il 97% delle volte la frase inizierà con le seguenti parole: “Beh, sai, una volta …..” Queste affermazioni sono tratte dal libro di Bill James “Guida per un manager di Baseball” del 1997.
Non molto è cambiato da quando Bill ha scritto il libro 17 anni fa. Oggi si riesce ad analizzare ogni movimento di ogni lancio, ma la discussione nei confronti del manager non è cambiata molto. Questo ci porta alle tante critiche mosse nei confronti di Ned Yost (Royals) relative a un episodio isolato, certamente in una situazione importante, ma pur sempre un’unica decisione rispetto alle tante che si prendono nel corso della stagione (*).
E’ facile contestare le decisioni del manager per come usa i suoi rilievi, e Yost non è un’eccezione, anzi, nel caso specifico sicuramente non è esente da responsabilità ed è diventato un bersaglio facile poiché ha la cattiva reputazione di essere stato licenziato a settembre mentre una sua squadra (Brewers) era in testa alla classifica, ed anche perché ultimamente, e inspiegabilmente, ha avuto da ridire con i tifosi.

Ovviamente il tifoso avrà sempre da criticare una decisione del manager, soprattutto quando ritiene che sia stata decisiva per la sconfitta. Nel suo libro, Bill James approfondisce lo studio di come, troppo spesso, il giudizio dei tifosi sia superficiale.
“Esiste una sola incommensurabile qualità per essere un buon manager di baseball. Il manager deve essere in grado di guadagnarsi il rispetto dei propri giocatori. Questa è la norma, tutto il resto è opinabile.”
Anche Tony La Russa è d’accordo su questa tesi, aggiungendo che la dirigenza non può e non deve interferire con le decisioni del manager, senza però escludere che una dirigenza intelligente può essere di supporto nelle fasi preparative della partita. Naturalmente è proprio su queste strategie di gara su cui bisogna riflettere. Ned Yost ha allenato per 11 anni e resta difficile credere che sia rimasto in sella per tanto tempo se i dirigenti non avessero ritenuto che avesse guadagnato il rispetto dei giocatori.
Quindi, se questa è la qualità primaria di un manager, allora forse Yost è uno di successo. Ciò non significa che le strategie in gara siano da sottovalutare e non abbiano la loro importanza. Infatti, come si fa ad entrare nel merito di un manager senza tenere presente questi elementi che spesso sono episodi isolati? Come si separano le due cose?
Un esempio. Molti sabermetrici sostengono che la smorzata è generalmente una strategia di poco conto poiché le eliminazioni sono troppo preziose perché possano essere regalate.
I sabermetrici sostengono pure che Joe Maddon (Rays) è uno dei migliori manager sul mercato. Ebbene, fino alla fine di agosto, la squadra di Maddon è quella che ha tentato più smorzate (68) di qualsiasi altra squadra dell’American League. Terry Francona degli Indians è secondo con 60, lo stesso Francona che non ha quasi mai chiesto una smorzata quando allenava i Red Sox.
Significa che Maddon è diventato un pessimo stratega? Significa che ha cambiato il suo pensiero?
Quindi la domanda resta: Quante vittorie vale un manager in ogni stagione? Pur considerando tutti gli elementi del caso, si resterà sempre senza una risposta precisa. Probabilmente sono poche, forse cinque tra un manager che gestisce tutto alla perfezione rispetto a uno che sbaglia i cambi, impiega i giocatori in modo sbagliato e non sa comunicare.
Da considerare inoltre: Se veramente un manager valesse più vittorie a stagione (La Russa sostiene che uno buono ne vale sette), non dovrebbero essere pagati più di un giocatore che sta in panchina? E se Ned Yost fosse veramente idiota come sostengono i tifosi, i Royals probabilmente non avrebbero un record di 82-67.
In conclusione, quanto vale veramente un buon manager?
(*) La contestazione si riferisce alla gara giocata domenica tra i Royals e Red Sox. Nel corso del sesto inning, con KC in vantaggio 4-3, Yost ha optato per il cambio sul monte sostituendo il partente Vargas, mancino, con il rilievo Crow (destro) in una situazione di un eliminato e due corridori in base. Crow ha concesso la base su ball a Cespedes riempendo le basi, ha mandato kappa Craig, e poi Nava ha battuto un grand slam fissando il punteggio sul 7-4 per Boston. Nava è uno swith-hitter ma batte molto meglio contro lanciatori destri, e quisono in tanti a chiedersi perché non è stato messo un mancino sul monte. Un’altra domanda che ci si pone è: Perché non ha utilizzato i suoi migliori rilievi in una situazione critica della partita, anche tenuto conto che il bullpen dei Royals è tra i migliori nelle majors? Risposta di Yost: Perché Crow è il rilievo del sesto inning, gli altri sono per le fasi finali.
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