_________________________________ Il gioco per strada è la migliore pubblicità per il baseball

di Franco Ludovisi

Ho riletto tutti gli articoli e gli interventi che riguardano:

“Una nuova immagine del baseball” di Paolo Castagnini, (parte 1 - 2 - 3 - 4 ) - “Il baseball degli anni 70,80 e 90” di Giovanni Castagnini ed infine “Rilanciare il baseball” quest’ultimo intervento a firma Mauro Paglioli

Ho riletto anche tutti i commenti - ed in special modo i miei - per non ripetere cose già dette.

Non ho conclusioni da trarre, non ho soluzioni da proporre.

Commento ora in parte quanto scrive Mauro,  perché non l’ho ancora fatto, in forma più diffusa dato che in base alla mia esperienza ho qualcosa da aggiungere. 

Sicuramente tocca alle SOCIETA’ il rilancio del gioco, anche perché questo rilancio porterebbe vantaggi a loro.

Il rilancio potrebbe cominciare se ogni Società si adoperasse perché nascessero nuove realtà a carattere viciniore. Società satelliti in un certo qual modo.

Una maggior diffusione anche territoriale, avvicinamento di nuovi collaboratori, possibilità di piccole o grandi sponsorizzazioni attraverso questi, un indotto in sintesi più grande.

 

Una Società per cui operavo e che ricevette una richiesta di intervento da parte di un prof. di educazione fisica,   mi mandò in una cittadina vicina a fare baseball.

Grande entusiasmo ed al termine degli interventi programmati le alternative erano due:

o si costituisce una Società locale, o si prendono i giocatori più promettenti e disponibili e li si aggregano alla under 21 della Società già esistente.

Soluzione scelta: la seconda. 

E dopo pochi allenamenti i nuovi prospetti abbandonarono per l’insostenibile divario tecnico coi nuovi compagni!

Per la Società non c’era volontà di creare  nuove realtà impegnative sotto il profilo della realizzazione:

E dire che a suo tempo anche lei era stata “filiata” nello stesso modo.

 

Altro caso:

Con il mio curriculum e la mia pagella di quinta mi reco nella scuola elementare dove ho studiato.

“La scuola è sua”, mi dicono e comincio da una prima elementare e per cinque anni giochiamo a baseball, in palestra d’inverno, su un campetto sintetico del nonno di uno degli alunni d’estate, relazionando ad ogni consiglio di classe ai genitori sui progressi dei figli e, SBAGLIANDO CLAMOROSAMENTE,  con l’annuncio che dopo l’ultima classe faremo parte TUTTI delle giovanili di una delle più importanti squadre cittadine.

Le squadre cittadine mi dicono che loro hanno già i loro prospetti, punto e basta.

I miei bambini erano venti fenomeni, tutti praticanti ogni tipo di sport che però avevano la volontà di giocare a Baseball come gruppo!

 

Terzo caso:

La scuola elementare è entusiasta del gioco; i ragazzini vogliono giocare a baseball anche fuori dalla scuola, nei giardinetti adiacenti e ci ritroviamo con molti bimbi accompagnati da genitori, nonni, amici che mi chiedono del baseball, di tutto il baseball ed hanno grande entusiasmo, visto il divertimento spontaneo dei loro piccoli.

Entusiasmo per il gioco anche fuori dalla scuola, quindi.

 

Forse è questo il modo per ricominciare con forze nuove ed entusiaste, così come si faceva una volta, tanto tempo fa, quando il gioco per strada era la migliore pubblicità per il baseball.

 

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Commenti: 3
  • #1

    Pino (venerdì, 29 agosto 2014 09:33)

    quindi, caro Franco, il terzo caso si traduce praticando, come ho avuto modo di suggerirlo qualche anno fa, il Wiffle Ball un gioco semplice dove tutti e dico tutti possono giocare,utilizzando un piccolo spazio(palestra o prato)in qualsiasi stagione,senza tante spese ed in completa sicurezza.

  • #2

    Frankie (venerdì, 29 agosto 2014 11:39)

    Whiffle ball? Caro Pino, ma lo sai che i whiffle ball hanno un costo? Naturalmnte scherzo e ti spiego perchè. Nel 2009 ebbi la fortuna di essere accompagnatore e traduttore per Team USA durante le fasi finali del BWC. Mentre attraversavamo una città, uno dei coach mi chiese: Ma qui non si gioca per strada? La mia risposta fu ovviamente no e volli conoscere il motivo di tale domanda. Per tutta risposta mi raccontò una storia che tempo addietro era in un Paese del Sud America con una squadra nazionale USA. Anche allora attraversavano una città in pullman e fu avvicinato da uno dei giocatori che gli pose la domanda: Come fanno a uscire da qui tanti bravi giocatori che giocano nella MLB? Sono così poveri, non hanno il materiale, non hanno nemmeno un campo. Il coach gli chiese di guardare fuori dal finestrino, la risposta era proprio sotto i suoi occhi. Infatti c'era un gruppo di ragazzini che giocavano per strada, senza scarpe, con una mazza di scopa, una palla di pezza e cartoni come basi. Ecco, la risposta è tutto lì: LA PASSIONE.

  • #3

    Pino (venerdì, 29 agosto 2014 11:46)

    Frankie quella risposta in un modo più civile si chiama Wiffle Ball....ma siamo in Italia e le cose semplici non sono apprezzate....un salutone e grazie per i tuoi articoli