_________________________________ La cicala e la formica e l'incontro di baseball

Il disegno di Leo Matsuda dal titolo: "studies of grasshopper playing baseball".
Il disegno di Leo Matsuda dal titolo: "studies of grasshopper playing baseball".

Racconto di Giovanni Delneri

Da Santa Monica in California, dove la Cicala e la Formica sono andate per un periodo di riposo, mi è arrivata una mail con il riassunto dell’ultima seduta fatta da loro per ultimare il ciclo di racconti e testualmente era scritto:

Cara Jenni, il tablet è stato inviato al Bombo tramite il servizio di elicotteri “ANISOPTERA AIRLINES” diretto dalla graziosa libellula Kemir e pertanto siamo senza racconti per qualche settimana. "Non preoccuparti Kelli, perché è da tempo che volevo raccontarti una mia storia che poi tratta anche di baseball. - Bene, sentiamo questo tuo racconto, intanto se tu permetti prendo posto su questo letto di foglie decidue e mi fumo un altro sigaro Avana secondo omaggio avuto dallo Stecco. - OK e mentre io degusto una tazza di succo d’acero inizio il racconto. "

"Devi sapere cara Kelli che molti ma molti anni fa le formiche “Lasius niger”erano nostre acerrime nemiche e alcune frange oltranziste facevano scorrerie, rubandoci le nostre larve, che poi allevavano sino allo svezzamento e una volta diventate formiche adulte venivano impiegate come schiave. Ebbene una di queste formiche sono stata io e per parecchi anni schiavizzata a fare i lavori più umili e pesanti.

Ma un giorno, seguendo l’esempio della Legge del lontano 1865 emanata da Abraham Lincoln che aboliva la schiavitù, tutto venne risolto e le schiave furono liberate.


Quel giorno fu festa grande e si pensò di giocare un incontro di baseball tra le nostre formiche ora libere e quelle appartenenti ai generi “Lasius.


”Come vedi il baseball è ovunque e il grande avvenimento attirò sotto la grande quercia, dove era posizionato il campo, un innumerevole miriade di insetti ben protetti dalla squadra speciale di “stewarding” rappresentati dalle feroci formiche rosse(Rufa Linnaeus) , pronte ad intervenire in caso di attacchi esterni di qualsiasi predatore.


La terna arbitrale era formata da tre cavallette vegetariane (Ortotteri Celiferi) e l’arbitro capo si chiamava Artemide. Maneger delle “Lasius” era il formicone Jach Morris e quello delle liberate ero io Jenni.


Dopo i soliti rituali di presentazione ebbe inizio l’incontro. Tutto procedeva regolarmente quando il diavolo ancora una volta ci mise la coda. Settimo inning e punteggio a nostro favore 2 a 1.


Ora la situazione (noi alla battuta) era la seguente:”un corridore in prima base ed un eliminato, il nostro battitore viene messo strike-out ma il terzo strike sfugge al ricevitore e termina lontano; quando questo accade il nostro corridore parte dalla prima per la seconda mentre il ricevitore riesce a recuperare la palla e a farla pervenire al difensore di seconda base prima che l’attaccante vi arrivi.


L’interbase che ha coperto la base  prende la palla a contatto col cuscino prima che vi arrivi il corridore, ma omette di toccarlo; nel frattempo il battitore ha raggiunto la prima base”

L’arbitro di base dichiara salvo il corridore in seconda,mentre l’arbitro capo dichiara out il battitore.


Non vi dico la reazione di del manager delle “Lasius” Jach Morris, che arringò l’arbitro capo a muso duro, perché secondo il suo parere gli eliminati sarebbero stati due e non uno.


Riportata la calma, il grande Artemide spiegò all'inferocito Morris che il regolamento diceva questo:””quando c’è un corridore in prima base e meno di due eliminati, anche su palla persa dal ricevitore al terzo strike, il battitore è automaticamente eliminato e il corridore che c’è in prima base non è obbligato a correre verso la seconda base, se lo fa è a suo rischio, però raggiunta la seconda base per essere eliminato deve essere toccato dal difensore perché con l’eliminazione del battitore la situazione di gioco forzato non esiste più.


Il burbero jach Morris accettò in silenzio il parere di Artemide, ma mentalmente infierì su Abraham Lincoln per quella legge sulla schiavitù che lui osservava ma non condivideva.

L’incontro  terminò con quel punteggio decretando la nostra vittoria.


Veramente una bella storia e una pagina della tua vita cara Jenni.

Ora andiamo a dormire che si è fatto tardi.

Buonanotte."

 

 

TERZABASE


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Commenti: 3
  • #1

    Leoni (martedì, 26 agosto 2014 10:15)

    Sei un grande!!!!!

  • #2

    Roberto B. (martedì, 26 agosto 2014 15:19)

    Complimenti la tua fantasia non ha limiti
    Bravo !!!!!!!

  • #3

    Giorgio (mercoledì, 27 agosto 2014 19:42)

    Anche questa " storiella " mi è piaciuta moltissimo.
    Complimenti, sei sempre il migliore !!!
    Giorgio