
di Giovanni Delneri
La Nashville Baseball, partecipava al campionato di Minor League della Pacific Coast League e giocava all’Herschel Greer Stadium. La mia intenzione era di assistere un incontro per verificare, più che i giocatori, l’operato degli arbitri. Fui accontentato e alcuni giorni dopo eccomi seduto comodamente in una poltroncina dell’Herschel Greer Stadium, proprio nella zona dietro la casa base.
L'amico Gregory, che mi aveva accompagnato, era molto conosciuto e poteva permettersi questi privilegi. Mi disse: "oggi assisterai ad una gara dove le due squadre giocano molto sulla difensiva, non avendo gran battitori".
Infatti ebbe inizio l’incontro e dopo circa quattro ore il punteggio, nella prima parte del nono inning era sullo 0 a 0. Come mi aveva informato Gregory, si giocava molto sulla difensiva e infatti gli esterni erano posizionati nella famosa zona “Texas”, perché le battute erano molto corte e quella che normalmente è una zona micidiale per non completare una presa al volo, diventava invece molto facile.
Ora sul monte di lancio per la squadra ospite era salito un esperto lanciatore mancino, il così definito “Closer”, per completare il nono inning e poi sperare negli extra. Ma mi sorse un dubbio, ricordando una partita, poi vinta, degli Yankees nella stessa situazione, che misero sul monte di lancio il famoso “Closer Panamense Mariano Rivera” il quale, ironia della sorte, forse per la prima volta subì un fuori campo. Allora, tralasciata momentaneamente la visuale sugli arbitri, mi concentrai sul lanciatore.
Purtroppo le mie previsioni si stavano avverando e così in meno di mezz’ora la situazione era questa: ”Basi piene, 2 eliminati, 2 strike e 3 ball sul battitore. Ora il prossimo lancio era determinante e la tensione del pitcher si intravedeva nei numerosi gesti che faceva sul suo corpo. Salì in pedana e immobile come se mentalmente stesse pregando, inconsciamente “baciò” la palla forse raccomandandosi a lei, che il suo prossimo tragitto si trasformasse in perfetto “Strike”.
Fu un urlo devastante che si propagò nello stadio “BOOOOOOL”, chiamato dall’arbitro di 1^ base. Battitore in prima e corridore di terza base (per gioco forzato) a casa, segnando il punto della vittoria per i Nashville.
Successe di tutto, da una parte la gioia della vittoria, dall’altra la contestazione all’arbitro per la chiamata di fallo. Dopo l’espulsione del coach dei Visitor, per troppa esuberanza nel pancia a pancia, vidi l’arbitro capo dirigersi verso l’arbitro di prima base e confabulare con lui per qualche minuto. Si venne poi a sapere che il suggeritore di prima base avrebbe sentito dire dall’arbitro capo al suo collega: "La prossima volta lascia perdere questa chiamata, perché ci vuole buon senso, lui forse baciava la palla non per inumidirla, ma per augurarle un buon percorso.
E così dopo alcuni giorni, lasciai il Tennessee e come ricordo il buon Gregory mi regalò una bottiglia di ottimo Whiskey, il famoso Jack Daniel’s ,che si produce nella distilleria di ”Lynchburg” che è una città nella regione centro-meridionale del Tennessee, confinante con la contea di Moore.
Non fu un risveglio facile, mio figlio mi strattonava ed era preoccupato perché nel sonno parlavo ad alta voce, ma finalmente riuscì nel suo intento. "Vedi cosa succede quando si eccede con il tuo Jack Daniel's", mi disse. "Si può sapere di cosa ti sei sognato? - Se mi fai riprendere te lo racconto e ti garantisco che è stato un sogno magnifico, anche perché quando chiudo gli occhi, il più delle volte decollo con un BOEING 787 verso gli States."
Alla fine del racconto mio figlio mi disse: "ma a te non è mai capitato un fatto del genere? - Certamente, ma nelle giovanili, ma allora non ebbi il coraggio di chiamare “ball”, perché si trattava di un moccioso lanciatore che, data la giornata fredda, aveva la candela al naso e questo il regolamento non lo prevede. Ora dammi un goccio di Daniel's, perché sento che un'altra avventura sta per arrivare.
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Leoni (sabato, 29 giugno 2013 21:22)
E' un piacere leggere i racconti
che scrivi con molta disinvoltura,
complimenti......................
al prossimo racconto.
Roberto B. (giovedì, 04 luglio 2013 16:14)
complimenti storie sempre interessanti e scritti in modo piacevole