________________________________ High Five!

Glenn Burke e Dusty Baker battono un High Five
Glenn Burke e Dusty Baker battono un High Five

di Paolo Castagnini

Batti un Cinque! "Give me five" o "High Five" Quante volte vediamo questo gesto sui nostri campi. Battere il cinque è diventato ormai uso comune dal più grande giocatore della MLB fino al più piccolo della Little League in ogni parte del mondo. Gesto stupendo dal grande significato sia in chi lo fa che in chi lo riceve ed esprime la gioia di due compagni di squadra dopo un'azione di successo. Ma da dove deriva questo piccolo/grande gesto che ha cambiato il modo di salutarsi di milioni di uomini e donne del pianeta?

Le origini come sempre in questi casi sono controverse. C'è chi sostiene che la prima volta che due mani si incontrarono con l'High Five fu durante una partita di basket quando Wiley Brown e Derek Smith con i Cardinals dell'Università di Luisville, dopo un canestro batterono un Low Five (Cinque basso) e poi dissero: perché in basso? noi saltiamo in alto e quindi High Five!. Altri sostengono che il gesto sia nato dalla pallavolo negli anni sessanta. Ma sentite questa: Nel 2002, Lamont Sleets, che aveva giocato a basket per Murray State University affermò di essere stato l'inventore del "High Five". Nel 1960 in Vietnam gli amici di suo padre erano chiamati i "Cinque" ed il giovane Sleets saltava in alto e schiaffeggiava le mani dicendo: "Ciao, Five". Tuttavia la storia di Sleets era una bufala, una trovata pubblicitaria architettata dai fondatori del "National High Five Day" che avevano bisogno di un 'fondatore' e così hanno inventato la storia. "Abbiamo conosciuto il ragazzo [Sleets] e costruito una storia", disse Conor Lastowka, uno dei fondatori della National High Five Day e commediografo professionale.

 

Ma vediamo alla versione più attendibile:

Innanzitutto battere le mani è un gesto tipico Afro/Americano in voga negli anni 80, ma il gesto sembra sia nato nel mondo del jazz ed e' documentato nel primo film sonoro della storia con il cantante di jazz Al jolson (1927). Però non era High Five, ma Low Five (cinque basso).

 

Di certo è che il 2 Ottobre del 1977 46.000 spettatori dei Los Angeles Dodgers sono pronti a giurare che Glenn Burke e Dustin Baker batterono un "High Five".

E 'stata nell'ultima giornata della regular season, e il "Dodgers leftfielder" Dusty Baker aveva appena battuto il suo 30° fuoricampo facendo diventare i Los Angeles Dodgers la prima squadra di tutti i tempi  ad avere quattro picchiatori con almeno 30 fuoricampo: Dusty Baker, Ron Cey, Steve Garvey e Reggie Smith. Fu un momento trionfale. Glenn Burke in attesa sul piatto, alzò la mano con entusiasmo sopra la testa per salutare il suo amico che stava arrivando al piatto. Dusty Baker, non sapeva cosa fare. "La sua mano era in alto, e mi stava aspettando", disse Baker (attuale manager dei Cincinnati Reds)."Così quando sono arrivato ho colpito la sua mano. Mi sembrava che fosse l'unica cosa da fare."

 

Da qui il gesto del "High Five" è andato rimbalzando in tutto il mondo. (Purtroppo non esiste il fimato perché quella partita non fu ripresa)

Sembra che "High Five" sia stata una naturale conseguenza della personalità di Burke. Il nativo di Oakland era un uomo irrefrenabile e carismatico che, pur essendo un rookie (aveva 24 anni in quella stagione), era diventato l'anima della clubhouse dei Dodgers. Richard Pryor racconta le risate dei compagni  quando Burke, ancheggiando con le gambe storte nella panchina, imitava il manager Tommy Lasorda.

 

Negli Stati Uniti dal 2002 si celebra la "High Five Day" durante il terzo sabato del mese di Aprile. Quest'anno purtroppo pochi giorni prima ci fu la strage alla maratona di Boston e l'organizzazione si è impegnata in una grande raccolta di fondi a favore delle persone rimaste menomate dallo scoppio delle bombe. Chi fosse interessato può andare sul sito e offrire 5 dollari per 5 minuti di asistenza alle persone ferite, molte delle quali senza assicurazione sanitaria. Questo il sito

 

Concludo con questo simpatico filmato. Battere un High Five è un piacere, ma anche un po' un "dovere". Anche perché potreste trovarvi un lanciatore Giapponese come Koji Uehara dei Bosto Red Sox e farne le spese come è successo al povero Shane Victorino.

 

Buon High Five a tutti!



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