
E' incredibile come tutto si muova in perfetta sintonia. In Italia le stesse cose che stanno accadendo nel mondo civile si riflettono nello sport. La crisi economica sta martoriando la nostra Italia e si riflette per conseguenza nel nostro sport. Chi segue da tempo la politica nazionale attraverso le trasmissioni televisive avrà visto certamente quanto tempo gli "esperti" passano a scaricare le responsabilità sugli altri di quello che si doveva fare o quello che non è stato fatto. La cosa che più mi sorprende però è una in particolare.
Quando c'è un collegamento con esperti stranieri, o italiani che occupano ruoli importanti all'estero i loro interventi indicano sempre quale soluzione per i problemi dell'Italia un concetto che è racchiuso in una parola: "Innovazione". Regolarmente questo concetto cade nel vuoto e si riprende a discutere di quello che c'era da fare o quello che non è stato fatto.
E' incredibile quanto noi Italiani non consideriamo la parola "innovazione". Eppure abbiamo aziende di primissimo piano che nel mondo sbaragliano tutti, ma veramente tutti! Sono però l'eccezione che conferma la regola.
Qualcuno si chiederà che cosa c'entra l'innovazione con il tema baseball. C'entra, c'entra, eccome che c'entra!
Innovazione non è un teorema astratto e soprattutto non è un concetto che appartiene ad altri. Tutti possiamo innovare. Innovazione non è necessariamente un laboratorio chimico che studia il nuovo tessuto della Nike. Innovazione è anche un nuovo modo di concepire la politica sportiva. E la politica sportiva non è necessariamente solo di competenza FIBS. Può nascere dalle società sportive così come dai singoli.
Ecco il 2013 che vorrei. Vorrei che tutti quelli che hanno idee e proposte provino a metterle in pratica. Se i nostri giovani hanno delle idee in cui credono si mettano in moto per realizzarle. Vorrei sentire meno piagnistei e critiche e più proposte concrete.
La staticità contro il movimento. Che cos'è il massimo della staticità? La morte naturalmente! Quindi se vogliamo andare dall'altra parte dobbiamo orientarci alla vita e la vita è il movimento. Il movimento è il nuovo, il cambiamento, l'innovazione.
Vorrei un 2013 pieno di iniziative, di proposte, di idee e meno critiche rivolte agli altri, e più domande a se stessi. Amo una citazione che ho riportato nella mia pagina di facebook che dice: "tutto ciò che ti succede attorno è frutto della tua interiorità". Questo concetto mi appare ogni qualvolta mi viene da criticare gli altri per un malessere che provo. Questo pensiero mi costringe a guardare dentro di me per cercarne la soluzione.
Ogni volta che sono stato convinto di avere la soluzione ad un problema gestito dagli altri e credevo che bastasse una semplice operazione come 2+2=4 nel momento in cui mi sono trovato ad essere io a dover decidere, ho scoperto che nascoste c'erano altre cento variabili.
Poco tempo fa dopo aver lanciato un'iniziativa un tecnico mi scrisse per e-mail il miglior complimento mai ricevuto e lo tengo stretto dentro di me. Mi disse: "Bravo! c'è chi dice cosa si dovrebbe fare e c'è chi fa". Certamente il fare costa molta più fatica che il dire cosa si dovrebbe fare, ma è mille volte più appagante.
Vorrei un 2013 dove ognuno anche in unione con gli altri, facesse qualche cosa di nuovo rispetto a tutto ciò che ha fatto finora. Vorrei che ogni allenatore alla ripresa degli allenamenti dopo le feste riunisse i propri ragazzi e dicesse: d'ora in avanti si cambia!"
Vorrei che ogni dirigente sportivo anziché lamentarsi per la crisi tracciasse una linea sulla lavagna ed assieme al suo consiglio direttivo iniziasse a scrivere ogni problema della sua società sportiva. Questa tecnica si chiama Brainstorming letteralmente "tempesta nel cervello" . Da qui possono nascere decine di soluzioni e saranno sempre "innovative". (Per chi si vuole cimentare in questa tecnica vi metto a fine articolo un documento da scaricare)
Ognuno di noi potrebbe pensare che sono altri che lo devono fare; persone più influenti con maggiori possibilità, ma questo modo di pensare ci fa cadere nell'errore, nella staticità.
Vorrei concludere con il più famoso aforisma di Maria Teresa di Calcutta che aveva fatto della sua vita una continua innovazione per fare del bene al prossimo:
Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno.
Buon Anno a tutti!
Paolo Castagnini
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alex (lunedì, 31 dicembre 2012 11:28)
Caro Paolo,
Parole che condivido dalla prima all'ultima. Gli inglesi usano affermare: "to make things done" per sottolineare l'esigenza di portare a termine le cose, non di limitarsi a enunciare la loro necessità.
Auguri a te e famiglia.
TERZABASE (lunedì, 31 dicembre 2012 14:20)
Caro Paolo ti ricordi le prime automobili del secolo scorso, che per essere messe in moto si doveva azionare una manovella per avviare il motore?Noi Italiani siamo un potente motore, ma la manovella non fa per noi, purtroppo deve essere uno straniero a manovrarla e così facendo facciamo i Suoi interessi.Un abbraccio Giovanni.
terzabase (martedì, 01 gennaio 2013 11:34)
Caro Paolo cerco di comunicare con la Tua posta elettronica, ma i messaggi mi vengono respinti?Perchè? ciao Giovanni