
Favola di TERZABASE
Passarono alcuni mesi dall’ultimo colloquio fatto da Kelly a Jenni; durante i mesi estivi Kelly era scatenata a suonare e ballare tra i fiori, sugli alberi e ovunque ci fosse un po’ di verde e un po’ di fresco all’ombra. Non si preoccupava del prossimo inverno, cosa che invece Jenni meticolosamente accumulava, ma così è la legge della natura. Finalmente in un giorno d’autunno, quando il formicaio stava per trasferirsi in una cavità di un albero, posto a una discreta altezza dal terreno, per evitare improvvise inondazioni durante la pioggia, Kelly si fece viva.
Ciao Jenni, sono tornata da una tournee estiva fatta attraverso i magnifici boschi che ci attorniano. Con altri miei simili abbiamo fatto concerti unendoci ai grilli e alle cicale e alcune cavallette che fungevano da direttori d’orchestra. Bene, disse Jenni avviserò la formica Regina che sei disponibile.
Il giorno successivo, dopo cena, Kelly fu ricevuta a corte nella cavità dell’albero ben al riparo da ogni pericolo. Cara Kelly ho saputo da Jenni della tua tournee estiva, ma ora devi raccontarmi quella leggenda dei Red Sox “LA MALEDIZIONE DEL BAMBINO”, sei pronta? Certamente Maestà ed eccovi il racconto:
In inglese “The curse of the Bambino”, fu una superstizione addotta come motivazione del fallimento della squadra di baseball Boston Red Sox, che non vinse le World Series per un periodo di 86 anni, cioè dal 1918 al 2004. La superstizione nacque quando la squadra dei Red Sox vendette Babe Ruth (chiamato appunto” il bambino”) ai New York Yankees.
Prima di questo quella dei Red Sox era una squadra che aveva collezionato varie vittorie tra le quali il primo campionato annuale di baseball professionista nel 1903 (World Series) e cinque titoli mondiali. Dopo la cessione del campione la squadra non vinse un titolo per decenni, mentre quella dei New York Yankees divenne una della più forti e vincenti degli U.S.A. Io credo alle superstizioni disse la Regina, sono le pagine bianche del nostro destino.
E ora che hai da raccontarmi Kelly? Dopo una breve pausa e aver bevuto una tazza di te (la formica Regina aveva antenati della terra di Albione) rispose.
Maestà il baseball è uno sport che non va sommariamente raccontato, ma spiegato vedendo una gara, perché le sfaccettature del gioco sono molteplici e diverse le interpretazioni. Se durante una gara hai la fortuna di avere al tuo fianco uno che se ne intende, lui non deve parlare, ma ascoltare le tue domande per poterti dare risposte esatte. Poi c’è un trucco per seguire il gioco, senza andare in confusione e mi spiego:
“GUARDARE SEMPRE IL PERCORSO CHE FA LA PALLA” mai perderla di vista, dove c’è lei c’e gioco. Se la Vostra attenzione si concentra sull’intero diamante, andate presto in confusione e se per caso state imparando a compilare uno scorrer, sono guai seri.
Ora Maestà vorrei ricordarVi che oggi è il quarto giovedì del mese di novembre ed è il “GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO”(THANKSGIVING DAY) in ricordo del primo raccolto fatto nel novembre del 1623 dai Padri Pellegrini che erano sbarcati nell’America del Nord. Noi insetti non mangeremo il tradizionale tacchino, cibo a noi inusuale, ma mi sono permesso di organizzarLe una piccola festa con i miei amici e amiche che stanno attendendo fuori della Vostra dimora. Permettete che ve li presenti? Certo disse la Regina, falli accomodare.
Kelly fece uno stridente suono del proprio strumento naturale e gli invitati entrarono. Vi presento Maestà i miei compagni di viaggio di cui Vi avevo riferito i loro racconti sul baseball. Ecco Maicon il grillo da Los Angeles, poi Mery la lucciola di Boston e infine Gresi la cavalletta di Sattle. Tutti si inchinarono davanti alla Regina e prese la parola la cavalletta Gresi.
Maestà disse, sono onorato di averVi conosciuta e so tutto di Voi e della passione per il baseball da quanto raccontatomi da Kelly. Noi siamo venuti per festeggiare con Voi questo giorno molto importante per noi Americani. Grazie disse la Regina, ma io non ho preparato nulla, cosa posso fare per Voi? Semplicemente ascoltarci disse Gresi; io dirigerò questi miei meravigliosi compagni che suoneranno “THE STAR-SPANGLED BANNER” cioè l’Inno Americano.
E mentre suonavano con i loro strumenti naturali, si avviarono verso l’uscita dell’albero e si dispersero nel buio della notte.
ORA RAGAZZI LA FAVOLA E’ FINITA E SPERO VI SIA PIACIUTA. Ma per la formica Jenni non ancora e ……………………………………………………………….alla vigilia di Natale, mentre se ne stava al calduccio nella sua alcova, sentì bussare alla porta. Lo sapevo disse è Lei che viene come al solito a chiedere aiuto, ma questa volta ci penso io e alzatasi con uno scatto inconsueto, si avvicinò alla porta e chiese: CHI E’? Sono Kelly, mi puoi aprire? Jenni apri e fu incredula per quello che vide: KELLY indossava uno splendido smoking, cilindro in testa e bastone nero con pomolo d’avorio tra le zampe. Alle spalle una splendida Limousine con tanto di autista , LO STECCO (famiglia dei Fasmoidei).
Ma dove vai? chiese Jenni. Cara Jenni il clima freddo non si addice alla mia persona e perciò ho deciso, su invito di alcuni miei amici, di svernare in Florida dove fa sempre caldo e si gioca molto a baseball. Però prima faccio un salto a Parigi dove mi aspetta un mio vecchio amico. Fantastico KellY, veramente fantastico e buona fortuna. Chiuse la porta, ma si ricordò di un noto Francese , e riaprì la porta e mentre Kelli stava per salire in macchina le gridò “KELLY, KELLY, vai proprio a Parigi, Parigi città? SI rispose Kelli. “”””ALLORA SE INCONTRI IL SIGNOR LA FONTAINE DILLE DI AGGIORNARE LA SUA POESIA” e chiuse sbattendo la porta.
TERZABASE
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