
La formica, anzi capo formica, responsabile delle migliaia di formiche che doveva controllare, era rappresentante sindacale e riferente, (privilegio solo suo) della Formica Regina. Maestà le chiese, so che un giorno quando avevamo il grande formicaio nei pressi di un campo sportivo, Lei si appassionò nel veder giocare quello che chiamò un gioco bello ma incomprensibile, il baseball, poi cambiammo residenza e non se ne parlò più. Ora si è presentata l’occasione per aggiornarsi, anche se non siamo più vicini al campo sportivo.
E come ? chiese la Regina.
Tramite la cicala, quella fanullona pettegola, che se ne intende molto e mi aggiorna su diversi casi che succedono durante una gara. Maestà se è un argomento che le interessa io continuo i colloqui. Certo che sono interessata rispose la Regina e dille che vorrei ascoltarla nella mia dimora, certamente accompagnata da te.
Ora che si stavano ufficializzando i contatti daremo un nome ai nostri due personaggi: Jenna per la formica e Kelly la cicala.
Passarono alcuni giorni e sempre come al solito in tarda mattinata, Kelly si pose su un ramo sopra la colonia di formiche che stavano alacremente lavorando; cercò di individuare Jenna e le fu facile perché era leggermente più grossa delle altre formiche operaie. Durante la solita pausa lavoro, riuscì a colloquiare e così venne a sapere quanto richiestole dalla formica Regina.
Due sere dopo si trovarono al cospetto di sua Maestà e Kelly iniziò un suo primo racconto. Parleremo di palla persa dal difensore durante un tentativo di eliminazione su una base.
Questo che vi racconterò è un fatto realmente accaduto tanti ma tanti anni fa: “un giocatore che aveva rubato tre basi sulla stessa azione e non ottenne nessun vantaggio”. Era un giocatore americano un certo Ping Bodie che esordì nel Chicago e terminò qualche anno dopo la sua carriera nello Yenkees di New York.
Bodie, nonostante il fatto che fosse molto lento in corsa, riusciva sempre a rubare le basi con la complicità dei difensori che perdevano la palla, quasi sempre il cacher avversario o su tiri pazzi.
Tutto questo accadde a Cleveland: nell’ultimo inning, con il punteggio pari, Bodie batte valido e raggiunge la prima base, sul primo lancio al battitore successivo egli cerca di rubare la seconda base. Sembrerebbe eliminato ma, ma la decisione viene resa difficile dal fatto che nella scivolata in base una nuvola di polvere si alza da terra; l’arbitro prima lo dichiara eliminato, poi vedendo che il difensore non è in possesso della palla, lo da salvo. Infatti la palla è finita in aria in seguito alla collisione tra lui e il difensore. (si noti che Bodie giocava, causa il grande caldo, con la casacca quasi del tutto sbottonata e per uno strano caso la palla le terminò dentro di essa).
Quando egli si accorse del fatto si rialzò in piedi e proseguì a corsa pazza verso la terza base. La palla non è più in vista e l’arbitro chiamò” tempo”, ma Bodie non gli prestò attenzione e continuò la sua corsa superando la terza e giungendo a casa base. Dopo aver fatto questo si diresse verso la panchina della sua squadra; l’arbitro lo seguì per rimproverarlo di non averlo ascoltato e ubbidito alla sua chiamata di “tempo”, e facendo questo scoprì che la palla era terminata nella sua casacca e li si trovava ancora.
Naturalmente l’arbitro lo rimandò in seconda ed annullò il punto.
Questo a dimostrare che palla persa da un difensore su un arrivo di un corridore su una base o a casa base, da diritto al corridore la loro conquista.
Interessante disse la formica Regina, che aveva seguito con attenzione il racconto di Kelly, suppongo che avrai altro da raccontarci questa sera. Certamente Maestà rispose Kelly.
Dopo aver sorseggiato un po’ di acqua zuccherata offertagli da Jenna, disse: ieri assistendo al solito incontro di fine settimana, sono successi due casi interessanti. Il primo è” l’interferenza che fece un battitore a danno del Cachter”.
Il battitore nel tentativo di battere un terzo strike, lo sbaglia nettamente; proseguendo lo swing sino oltre le spalle, la mazza viene, da dietro, in contatto con il guanto del ricevitore e fa saltare da esso la palla che ritorna in campo-
L’arbitro ha preso questa giusta decisione:“”Avendo il battitore creato una strana interferenza, nella quale egli ha ostacolato la presa di un terzo strike sbagliato, ha dichiarato la palla morta, e il battitore eliminato per interferenza.” Poi mi sono informato che se questa situazione accade su un primo o secondo strike, invece il lancio sarà chiamato strike, la palla sarà morta e nessun gioco potrà essere svolto.
Il secondo caso è””Con corridori in seconda e terza base, due eliminati e due strike a carico del battitore, questi sventola su un lancio insidioso e manca completamente la palla, che però lo colpisce e finisce lontano dal ricevitore. Il battitore raggiunge la seconda base mentre i due corridori vengono entrambi a punto.
L’arbitro decide che i due punti non contano perché quando un terzo strike sventolato colpisce il battitore questi è automaticamente eliminato e pertanto essendo una terza eliminazione si chiude l’inning senza convalidare i due punti.
Ora Maestà si è fatto tardi, disse Kelly e domani mi aspetta un viaggio molto lungo ma interessante, dove vi porterò notizie di baseball. Sarà un volo di due giorni, piu qualche spostamento sulla rete ferroviaria. Mi reco nello Stato del New Jersey e precisamente nella città di Hoboken, invitato dalla colonia delle cicale per la riunione contro gli insetticidi.
A Hoboken il 19 giugno del 1846, ci fu il primo incontro ufficiale di baseball in America tra i NEW YORK KNICKERBOKERS e IL NEW YOEK NINE e si svolse in 4 inning e fini con il punteggio di 23 a 1 per i KNICK ERS. Ma ti vedo molto impegnata cara Kelly, disse la Regina e non ti credevo così attiva. Grazie Maestà, ma quando si tratta di baseball, anche la cicala diventa formica.
Nell’attesa del ritorno di Kelly, spegniamo la luce e tutti a nanna ragazzi.
TERZABASE
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Pinucita (domenica, 13 maggio 2012 20:42)
Ogni volta che leggo le tue storie è
sempre un emozione meravigliosa, che
non smetterei mai di leggere,complimenti.