
Oggi il nostro Focus è su una persona che deve molto al baseball (parole sue). Che il baseball è come la vita, è diventato un luogo comune almeno per noi "malati" di questo sport, ma per Evaristo Dallaturca questo è decisamente reale.
Evaristo, Titto per gli amici, è un chimico di successo che lavora presso una grande azienda. < Credo sia un “vantaggio competitivo” per gli sviluppi di carriera in azienda. Lo dico anche per invitare i giovani ad intraprendere l’attività di tecnico, con dedizione e serietà professionale: serve anche per la vita!>
Dallaturca attualmente oltre ad essere un Dirigente Fondatore del Collecchio allena la squadra di softball di serie B e ci racconta ancora < Devo dire che il fatto di svolgere l’attività di allenatore di baseball/softball mi ha aiutato anche nel lavoro. Programmare, organizzare e gestire gli allenamenti, evitando che ci sia qualcuno fermo che attende il proprio turno annoiandosi o raffreddandosi, dall’atleta della prima squadra che pretende giustamente di lavorare per migliorare la propria prestazione al bambino che, se non impegnato, fa le montagnette di terra rossa e non impara nulla, è un allenamento per se stessi che fornisce spunti metodologici utili anche a gestire personale nel mondo del lavoro.>
Vediamo però di conoscere di più Titto Dallaturca e perché oggi abbiamo deciso di presentarlo. Nasce a Collecchio nel 1958, in casa sottolinea, come si usava una volta. A 15 anni assieme ad un gruppo di amici forma la prima squadra a Collecchio dopo aver visto la Bernazzoli Parma in occasione delle gite organizzate, pensate un po', da Don Alfredo Bianchi cappellano che seguiva i ragazzi all'Oratorio.
I ragazzi, per mezzo di una lettera indirizzata a Aldo Notari, ricevettero materiale e supporto da Giannino Zinelli attuale Presidente Onorario. Divisa bianca gessata stile Yankees e una "C" gotica sul berretto che tuttora resiste. Da qui passare da giocatore a allenatore ed infine anche dirigente la strada è stata breve.
Ma veniamo al motivo del nostro Focus. Titto Dallaturca ha formato uno staff di classificatori che durante il Torneo di Collecchio fa invidia alla gestione dell'intero Campionato di IBL.
Forse pochi di voi sanno che se vostro figlio gioca al Torneo di Collecchio e vi trovate a casa per lavoro, dopo pochi minuti dal termine della partita potete sapere se ha battuto la valida della partita o se ha fatto l'errore determinante prima ancora di ricevere la sua telefonata. Tutto questo è merito di un gruppo di Classificatori coordinati da Titto che dal primo playball all'ultimo out, registra attraverso un programma software ogni azione di gioco. Nello stesso momento e per tutti i giorni del Torneo, nello scantinato della palazzina dove c'è il bar, tutti questi dati vengono elaborati in tempo reale.
Titto Dallaturca ci tiene a specificare che classificare non è la sua attività principale nel baseball e softball in quanto svolge prevalentemente il ruolo di tecnico, ma come da sue parole < la mia formazione scientifica e la mia attività professionale mi portano quasi naturalmente a trasformare il più possibile in numeri ogni fenomeno ed ogni fatto organizzativo e a gestire i dati applicando la statistica. Trattare le statistiche di baseball è quindi un’affinità elettiva.>
Padre di Valentina, 27 anni e di Lorenzo, 23 entrambi giocatori di questo sport, ama la musica classica, ma non disdegna il rock. E' rimasto ad esempio colpito da un nuovo gruppo, "I Musicanti di Grema" che ha ascoltato come gruppo spalla di Ligabue, dove suona il batterista che è un giocatore del Collecchio Baseball.
Titto, Qual'é il segreto per gestire così bene uno staff di classificatori durante un torneo? Credo che l’ingrediente principale sia infondere entusiasmo nella gente che lavora con te. L’entusiasmo nasce anche dallo spirito di squadra e dalla passione per le cose fatte bene. Con queste premesse, tutti gli anni, prima del nostro torneo, coinvolgiamo giovani atleti ed atlete nella gestione delle classifiche. Facciamo loro un mini-corso di formazione all’utilizzo del software, li informiamo sull’importanza del loro lavoro, lasciamo loro il compito di organizzare i turni, coordinati da uno del gruppo, cerchiamo di dar loro visibilità nell’ambito dell’organizzazione.
Secondo te è sufficiente come viene svolta questa attività in Italia? (scorer di massima serie Baseball/Softball e anche serie inferiori) Negli ultimi anni credo si sia fatto molto, specialmente grazie all’utilizzo della tecnologia informatica. Le serie inferiori e giovanili restano tuttavia ancora penalizzate da tutto ciò, ma temo che questo fatto sconti la generale situazione di crisi di risorse, non solo umane, che ci attanaglia
Si potrebbe fare qualcosa di più? C’è sempre qualcosa di più e di meglio da fare. Non è però facile individuare le soluzioni giuste. Credo occorra aumentare la base delle persone che sono in grado di classificare. Probabilmente le società, che stanno alla base del movimento, dovrebbero impegnarsi di più per diffondere la cultura della statistica e inviare sempre più persone ai corsi di formazione.
Il nostro sport viene definito "il passatempo più amato dagli Americani" anziché "lo sport più amato dagli Americani" probabilmente anche in ragione del grande lavoro di statistica. Pensi che in Italia si potrebbe importare qualche cosa di tutto questo? <Lavorando negli States ho toccato con mano quanto il baseball in USA sia un vero passatempo, anche e soprattutto per le famiglie. La caratteristica estiva del baseball potrebbe favorire anche in Italia questa percezione ma forse per ottenere questo stesso risultato occorre agire sull’offerta , magari mettendo le partite in giorni ed orari più appetibili per le famiglie, potendo disporre di opportunità di svago e ristorazione … insomma il libro dei sogni per gli stadi generalmente squallidi e disadorni che ci ritroviamo.>
Parlando di America Titto sorride pensando a quella volta che nel 1989 quando, in qualità di tecnico della squadra Juniores di Collecchio (allora Procomac) partì per il suo primo viaggio negli Stati Uniti per partecipare ad un torneo. Ci racconta: <Lì ci confrontammo con squadre che avevano già giocato oltre 50 gare e noi , dall’altezza delle nostre 10 partite disputate in Italia, non vincemmo neanche un incontro ma fu fantastico essere nel Paese-Tempio del nostro sport. In più fu un’esperienza umana straordinaria: lì la comunità italiana era molto numerosa e ci seguiva con entusiasmo e curiosità. Interviste televisive, essere riconosciuti e fermati per strada, erano avvenimenti quotidiani. Un giorno però ci fu un episodio toccante: durante una gara due vecchiette di origine italiana si sistemarono dietro la rete del nostro dugout . Ogni volta che io e l’altro tecnico ci scambiavamo frasi in italiano, sentivo loro che se le ripetevano in inglese a vicenda, cercando di capire se erano ancora in grado di comprendere la loro lingua madre! Potenza delle radici!>
Evaristo parliamo di te: oltre al baseball e softball? <Pratico lo sci e immersioni subacquee>
Le tue letture preferite? Il lavoro mi impegna abbastanza per cui i libri che leggo nel tempo libero e durante i viaggi aerei mi servono soprattutto per il relax:: Clive Cussler, Isaac Asimov, Patrik Robinson, tutta avventura e/o fantascienza.
Ti piace il cinema? Vado volentieri al cinema. Apprezzo diversi generi: dalla fantascienza al thriller, alla commedia fino al genere cosiddetto impegnato da prendere però a piccole dosi.
Cosa guardi prevalentemente in TV? Telegiornali e dibattiti a parte, mi piacciono documentari di Sky: Discovery, National Geographics. E tutti quei “Com’è fatto”, “Megastrutture”, “Marchio di fabbrica” ecc. Ogni tanto mi faccio acchiappare anche dalle trasmissioni di cucina.! Durante la stagione cerco di guardare le partite di baseball ma gli orari purtroppo non aiutano …
Sei anche appassionato di cucina quindi! il tuo piatto preferito? Beh. Qui a Parma c’è solo l’imbarazzo della scelta! A parte i classici tortelli di erbetta, ho una predilezione per i risotti con i quali mi cimento spesso anche a casa, in cucina.
Evaristo Dallaturca è arrivato al baseball passando dal Tennis: impugnando la racchetta con la destra gli è venuto naturale aggiungere la sinistra battendo così da mancino pur essendo destro. Ora se passerete dal meraviglioso Torneo di Collecchio o ci siete già passati e non lo avete notato (Titto è persona molto riservata e non ama la notorietà e questo fatto rende ancora più preziosa questa intervista), sappiate che se a fine Torneo vi viene consegnato il fascicolo già stampato in tempo reale di tutte le statistiche, il merito è suo e del suo staff.
Grande Titto!
Scritto da Redazione di Baseball On The Road su intervista a Evaristo Dallaturca
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