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Baseball e TV: un antico connubio

Alec Bohm, Tyler Anderson and Yordan Alvarez ESPN

di Michele Dodde 

Quel moderno simulacro che è il televisore, insostituibile soprammobile o aristocratico quadro visivo da appendere al muro ma comunque ora diventato splendido compagno per via di essere il continuo giornale aperto sia per notizie, sia per gossip, sia per approfondimenti culturali, sia per avvenimenti sportivi e sia per quant’altro, ha storia antica ed evoluzione in sintonia con le esigenze industriali e sociali. In concorrenza con la qualità del cinema, la televisione ha sempre cercato spazi vuoti da colmare con la freschezza delle idee e delle immagini. 

 

Negli Stati Uniti poi nacque così in tempi andati la ricerca-offerta di un qualcosa che appassionasse la gente e, in antagonismo vero con la casta del cinema che inondava le sale con storie a soggetto sul baseball, l’interesse della nascente televisione cadde sul voler irradiare non la finzione ma la realtà di una gara.

La svolta epocale avvenne il 17 maggio del 1939 quando sul canale W2XBS, con la carismatica ed insostituibile voce di Bill Stern, già nota alla radio, furono mandate in onda dal diamante Backer Field in Philadelphia le immagini della gara Columbia contro Princeton. 

 

Fu un avventuroso esordio che vide l’uso di una sola telecamera montata su una piattaforma eretta nei pressi della terza base. Il montaggio fu reso facile dalla bravura dell’operatore nel seguire le fasi dell’incontro ed avvincenti furono i risvolti pur se mai in primo piano. La cronaca licenziò la vittoria, al decimo inning, alla franchigia di Princeton per 2-1.

 

Il successo dell’iniziativa indusse i proprietari del canale W2XBS a guardare con occhio benevolo il baseball professionistico della MLB e, superati gli ostacoli degli interessi privati, a mandare in onda il 26 agosto dello stesso anno, con il commento questa volta di Red Barber, le gare del doppio confronto tra i Reds di Cincinnati e i Dodgers di Brooklin ma questa volta con l’aggiunta di una seconda telecamera posizionata presso la prima base e pronta a riprendere i primi piani. Per la storia i Dodgers vinsero la prima gara per 6-2 ma persero la seconda per 1-5.

 

Ormai il baseball stava entrando nelle case con la quotidianità che permette la televisione ma fu solo il 30 settembre del 1947 che il fantasioso baseball della World Series fu visto anche sul piccolo schermo. Così in poltrona si potè assistere alla prima gara delle World Series di quell’anno tra i Dodgers di Brooklin contro gli Yankees di New York, di fatto un derby dalle mille sfaccettature. Questa prima gara diramata dallo Yankees Stadium fu caldeggiata da ben tre networks: la NBC, la CBS e la Dumond e la cronaca ed i commenti tecnici furono di Bill Slater, Bob Stanton e Bob Edge. Gli Yankees vinsero quel primo incontro per 5-3 ed andarono poi a vincere la serie con quattro gare su tre mentre le telecamere erano diventate cinque.

 

Un ulteriore sviluppo qualitativo lo si ebbe nel 1951 quando ci fu l’apparizione del colore. Così il doppio confronto dell’11 agosto tra i Braves di Boston ed i Dodgers di Brooklin fu ripreso in modo magistrale dalla WOR-TV e l’entusiasmo dei telespettatori superò di gran lunga l’interesse che voleva suscitare la cronaca di Red Barber e Connie Desmond. 

I Braves vinsero l’incontro pomeridiano per 8-1 ma persero poi quello in notturna per 4-8.

 

Sempre in quell’anno, il 1 ottobre, la NBC, grazie ad una sperimentata tecnologia di sistemi a micro relè, mandò in onda, con la telecronaca dal vivo di Ernie Harwell, Red Barber, Vin Scully e Connie Desmond, le gare dei playoffs tra i Giants di New York, che vinsero con un memorabile home run di Bobby Thomson, e i sempre presenti Dodgers di Brooklin.

Da allora tutte le gare irradiate furono in diretta ma tuttavia fu solo il 13 ottobre del 1971, sempre a cura della NBC, che la quarta gara della World Series tra gli Orioles di Baltimora e i Pirates di Pittsburgh, vinta da questi per 4-3, fu programmata e ripresa in notturna.

 

Doveva essere un semplice esperimento, poiché il baseball era sempre stato il passatempo pomeridiano, ma il successivo responso di stima che aveva calcolato come ben 61 milioni di spettatori avessero assistito all’evento convinse Bowie Kuhn, l’allora Commissioner della MLB, a programmare le future gare, almeno quelle della World Series, sempre in notturna.

 

Il connubio Baseball-Televisione quindi da quel 17 maggio 1939 si è sempre più migliorato, di certo però la tecnologia non potrà mai supplire l’atmosfera ed i profumi dell’erba rasata che un diamante regala agli spettatori. E non è poca cosa. 

 

Michele Dodde

 

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Commenti: 1
  • #1

    Claudio (lunedì, 08 agosto 2022 17:04)

    Squarci di conoscenza e curiosità in un mondo assolutamente “ ancora” ignoto; ma….piano, piano , lo scoprirò!
    Grazie, Michele.