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Voglio diventare un Campione! (2)

Lo slogan sulle t-shirt dello staff della Nazionale Italiana agli Europei "Preparation is the Work ....... Success is the Reward" "La Preparazione è il Lavoro.....il Successo la Ricompensa" (vai sulla foto per ingrandire)
Lo slogan sulle t-shirt dello staff della Nazionale Italiana agli Europei "Preparation is the Work ....... Success is the Reward" "La Preparazione è il Lavoro.....il Successo la Ricompensa" (vai sulla foto per ingrandire)

Voglio diventare un Campione (seconda parte)

Quando parli con Gianni Natale senti un flusso di energia che ti scorre dentro. Quando lui ti dice che cosa fare tu lo fai e basta. Gianni è il "Preparatore" per eccellenza. Chi ha avuto il piacere di conoscerlo (e io sono uno dei fortunati), o lo ha avuto come preparatore (ed è ancora più fortunato) sa quanta passione trasmette nel suo lavoro. Amatissimo da tutto l'ambiente delle Nazionali perché coniuga una professionalità d'eccellenza con una umiltà e simpatia che ne fa un personaggio ricercatissimo.

Abbiamo la fortuna e l'onore di ospitarlo in una lunga intervista qui su Baseball On The Road. Gianni ha risposto immediatamente appena ha saputo che il tema era: Voglio diventare un Campione! a voi l'intervista e alla fine il link per sapere chi è Gianni Natale. Buona lettura!

Gianni Innanzitutto un po' di presentazione

Sono nato a Caserta Il 18/03/1965 e vivo a Grosseto. Sono sposato con Deborah Scalabrelli dalla quale il 26 dicembre del 2007 ho avuto Stefano. Ho il diploma ISEF conseguito a Firenze che ho convertito in Laurea in Scienze Motorie presso l'Università di Chieti. Attualmente sono Direttore Tecnico di CSD YMCA di Grosseto e sono Responsabile della Preparazione Atletica delle squadra Nazionali oltre che collaboratore di FIBS ACADEMY di Tirrenia

 

Gianni sei fresco di una vittoria importante con la Nazionale Maggiore all'Europeo, racconta l'emozione!

Ovviamente una emozione dal sapore unico e difficile da descrivere......pur non essendo la prima in " “AZZURRO BASEBALL” ( 2 successi con la Nazionale Juniores 2007 e 2009..... e un'altro con la Seniores nel 2010). Ogni volta il sapore della vittoria assume sfumature diverse, molto legate al ricordo sì della finale vinta, ma anche delle settimane passate in preparazione..... sacrifici vissuti con "il chiodo fisso" di volergli dare un senso "celebrando la vittoria"!

 

Inizio subito con una domandina facile facile...... :-) perché in Italia i nostri lanciatori non tirano 90 miglia? a parte naturalmente rari casi (vedi Alex Maestri)

Innanzi tutto ritengo che la giustificazione principale sia legata al fatto che il nostro "bacino di utenza" (settore giovanile e reclutamento...) non è così importante e numeroso... diventa dunque più difficile trovare in proporzione ai praticanti, giovani lanciatori predisposti a tali velocità, per talento e per caratteristiche anatomico - funzionali !! Inoltre credo che troppo precocemente si cerchino di sviluppare in loro "abilità" legate a varietà di lanci che si discostano dalla biomeccanica della "fast".... in questo modo si perde l'occasione di perseguire fino in fondo la ricerca della velocità e purtroppo si espone precocemente il "lanciatore in erba" a rischio infortunio !

 

In un articolo precedente qui sul sito Baseball On The Road ho scritto che una delle priorità altamente trascurate in Italia è l'atletismo, condividi?

assolutamente sì....... in effetti l’ottimo lavoro che da quel punto di vista si svolge c/o la Fibs Academy di Tirrenia ( mirata anche per fascia di età coinvolta ) rischia di rappresentare una sorta di mosca bianca, anche se esiste da sempre la possibilità per gli esterni di "visitarla", "viverla" e "sfruttarla".......... così come a livello assoluto e di club poche sono le realtà che in “post ed off season” si preoccupano di sviluppare tematiche legate alla preparazione atletica ed alla costruzione del giocatore-atleta...... è vero che si tratta di uno sport altamente specifico per tecnica e situazioni, ma è sacrosanto che a parità di bagaglio tecnico è proprio il valore atletico a fare la differenza, oltre che a rappresentare un sano e nobile esempio da seguire ! !

 

Lo sport giovanile nel nostro paese si pratica a livello amatoriale confidando sul volontariato di allenatori appassionati che dedicano il loro tempo libero. Al contrario negli Stati Uniti e in altri paesi lo sport si fa a scuola. Quanto pesa questo fattore nella crescita di giovani di alto livello.

Pesa moltissimo....... è un fatto di cultura oltreché di educazione civica : innegabilmente lo sport, per la sua natura e con le sue regole, rappresenterebbe un ottimo strumento in funzione della crescita fisica, psichica ed intellettuale dei giovanissimi.....! ! in Italia si tramanda un ottimo "detto" dei nostri "super antenati" (.....mens sana in corpore sano....) ma purtroppo non si fa granché, a partire dalla scuola, per dare la giusta importanza allo sviluppo psico-fisico dell'individuo......!! accademie, college, strutture dove si cresce coniugando la cultura e la conoscenza con la pratica dell'esercizio fisico ( magari finalizzato ad uno sport...... ) sono veramente cosa rara nel nostro paese, per non parlare poi del ruolo a cui è relegata l’educazione fisica nelle scuole, o la carente legislatura esistente in merito agli esercizi privati come palestre, piscine ecc..........

 

In Italia c'è l'Accademia FIBS in cui tu ti occupi della preparazione atletica, ma sono pochissimi i fortunati ad accedervi. Altri ragazzi partono per gli Stati Uniti per esperienze di studio e sport. Per chi non ha queste opportunità? si deve rassegnare?

Rassegnarsi mai ! ! il "privilegio" toccato ai giovani che hanno avuto fortuna e merito nel poter frequentare la nostra accademia, o a quelli che sono riusciti (con coraggio e determinazione), a realizzare oltre oceano il loro sogno di atleti/studenti deve assolutamente contagiare tutti i ragazzi che cullano ambizioni del genere ! ! la Fibs Academy stessa si propone come riferimento per chi abbia comunque voglia di venire a viverla, con la garanzia che avrà in cambio strumenti importanti in funzione dell’evolvere della propria "carriera sportiva" ! !

 

Purtroppo nel nostro sport in Italia ci si allena poco. Due/tre volte alla settimana è insufficiente per raggiungere risultati. D'altra parte le società faticano a trovare allenatori disponibili per due/tre volte figuriamoci per tutti i giorni.

Due–tre episodi settimanali sono buoni per tenere attive persone di una certa età o per curare questioni di salute generale....... un mio caro amico, nonché la persona che mi ha permesso di esplorare a fondo i confini di questo meraviglioso mondo ( Marco Mazzieri...! ) ama usare il motto per cui : "piuttosto che niente,..... meglio piuttosto !" ma è chiaro che per costruirsi come atleti e come giocatori si necessiti di maggiore dedizione....... e laddove non arrivasse l'assistenza di allenatori o collaboratori esterni, le famiglie stesse potrebbero (nei limiti delle loro conoscenze/competenze specifiche) trovare spazi e strumenti da offrire ai "motivati giovanotti"....... si torna però alla questione della cultura sportiva, intesa anche come stile di vita che in Italia non appare molto radicata......

 

In Italia nonostante tutto abbiamo esempi di atletismo da imitare e grandi campioni che raggiungono risultati e medaglie alle Olimpiadi. Molti di questi in età giovanile si sono praticamente allenati da soli. Condividi questo concetto?

Condivido il concetto, ossia confermo che ci sono casi di atleti che hanno fatto della "determinazione ad ogni costo", la loro fortuna.....! ! provenendo dall’atletica leggera, una disciplina severa e pretenziosa quando si tratta di chiedere sacrifici, ho conosciuto personalmente atleti che in tutta solitudine hanno dovuto costruire i loro successi lontani da allenatori e/o compagni di allenamento ! ! ovvio che a quel punto, quando arrivi a raggiungere un risultato importante, coronamento del tuo straordinario impegno, il sapore che ne scaturisce è altrettanto straordinariamente intenso ! ! ma pensate quanti atleti un tantino meno "follemente determinati" hanno mollato la presa senza dare consistenza ad un talento che sarebbe stato ugualmente da "top performance"..... L L

 

Lo sport di squadra viene visto come un "facciamo tutti assieme" mentre lo sport singolo è in funzione alla volontà di ognuno.

Direi piuttosto che nello sport di squadra l'interazione tra i giocatori crea un vero e proprio microcosmo, all'interno del quale si lavora per un obiettivo comune, condividendo responsabilità, compiti e meriti ; quando questo non succede è perché un egoismo che definisco "negativo" si manifesta in qualcuno dei team mates......; nello sport singolo invece sei l'unico responsabile, nel bene e nel male, dell'esito finale, ed in questo caso, oltre al livello di preparazione deve trovare esaltazione una forma di egoismo che definirei paradossalmente "positiva"...... ! ! il baseball è fondamentalmente uno sport di abilità, la realizzazione delle quali è strettamente legata a quella forma di egoismo "positivo" che le consente di trovare la massima espressione in un contesto di squadra..; solo attraverso questi passaggi si ottiene il risultato di successo ! ! per fare un esempio, credo che la nostra Nazionale Seniores , pur non disponendo delle individualità della squadra olandese è riuscita a batterla 4 volte su 4 nelle ultime 2 edizioni degli europei, proprio per la giusta interpretazione che i ragazzi hanno dato al loro individuale contributo tecnico (e non solo....) mettendolo al servizio di una squadra a tutti gli effetti!  

 

Qualche giovane giocatore di baseball o giocatrice di softball che ci legge ora potrebbe pensare: " Io voglio diventare un campione, io voglio diventare una campionessa" ma la società in cui gioca per vari motivi non è in grado di dare il supporto richiesto. Che consiglio ti senti di dare?

In primo luogo sottolineo l’opportunità del tuo utilizzo della parola "voglio"....! Il campioncino in erba deve "voler" diventare un campione, e non "sperare" di diventarlo!! Non deve mai perdere l'occasione di fare qualcosa che possa fornire un pur piccolo contributo nella direzione della realizzazione di questa volontà che, ripeto, non deve essere una flebile speranza!! tutto ciò che rientra nel suo controllo deve essere controllato, mentre al contrario ciò che esula dal suo controllo non deve essere caricato di eccessiva importanza, proprio perché in quella direzione poco si può fare! Quindi nello specifico della domanda, si prende, e si mette a frutto il più possibile, ciò che le società di appartenenza mettono a disposizione! ci si adopera inoltre, indipendentemente dalle società stesse, per concretizzare ulteriori step di avvicinamento alla nostra meta (allenamenti di qualità fisiche, allenamenti di particolari tecnici, approfondimenti teorici, ottimizzazione di aspetti come alimentazione ed ore di sonno.....)!! Credo che oggi come oggi il contributo informatico sia importante per accedere a notizie di qualsiasi genere, così come credo che rivolgendosi a realtà come la Fibs Academy, con i suoi riferimenti, si possano ottenere per lo meno delle linee guida da sviluppare poi con reale convinzione!!

 

Un programma atletico valido, specie per i lanciatori, necessita di una parte importante legata al potenziamento. L'uso dei pesi è una strada quasi obbligata. Secondo le mie conoscenze l'ideale è l'uso dei pesi liberi oltre naturalmente al corpo libero. L'infortunio però per un uso non corretto dei pesi e bilancieri è alle porte......

Ovvio che il risultato nel baseball, come in tutti gli sport, dipenda dalla "concretizzazione" di una capacità prestativa, indissolubilmente legata anche a questioni fisiche!! forza, velocità, resistenza (in proporzioni diverse tra loro...), e soprattutto una "carrozzeria solida" (ossa, muscoli, articolazioni......), garantiscono già un ottimo punto di partenza; e gli strumenti atti al miglioramento di quanto appena accennato sono vari ed articolati.....! riassumendo possiamo dire che nel potenziamento generale e speciale l'utilizzo di sovraccarichi è fondamentale, così come possiamo affermare che già il proprio peso corporeo rappresenta in molti esercizi un carico significativo!! ultimamente si tende a privilegiare quelle esercitazioni che fanno del “body weight” il riferimento più importante, con modalità di "spostamento di questo carico" che coinvolgano il maggior numero di distretti muscolari possibile.....! insomma un potenziamento "settoriale", che non prenda in esame le interazioni tra muscoli protagonisti ed antagonisti, che non sviluppi sinergie importanti tra muscoli "confinanti", che non si preoccupi di non alterare equilibri muscolo-scheletrici che fungono da controllori della giusta postura e della gestione del proprio baricentro......, e’ considerato ormai obsoleto, poco opportuno e perfino controproducente, rispetto a quelle tecniche che, al contrario, enfatizzano questi concetti e li mettono poi al servizio del gesto sportivo specifico nella maniera più "funzionale possibile" ( forza funzionale, prevenzione e rispetto della biomeccanica... J )

 

Secondo te è ipotizzabile per un singolo atleta un programma specifico da fare per proprio conto e seguito da esperti generici (personale di palestre private) per la parte più delicata?

Diciamo che su delle linee guida che rispettino quanto risposto nella domanda precedente, bisognerebbe sviluppare dei programmi il più possibile disegnati sulle esigenze specifiche dei singoli atleti.... cosa "comunemente" di rara applicazione ( a meno che l’atleta non disponga di un preparatore personale.... ) ! ! è necessario comunque organizzare il lavoro quantomeno in ordine a specificità legate al tipo di sport, al tipo di ruolo, alla varietà delle tappe che partendo dall’immediato "post season" passano a blocchi di lavoro "off season", "pre season" ed infine alla gestione "in season" delle qualità fisiche sviluppate; avere ben chiaro ogni obiettivo e disporre degli strumenti idonei al suo conseguimento è fondamentale e lontano da ogni tentativo di improvvisazione/imitazione.....!! chiaramente l'esperto generico può rappresentare un aiuto, qualora mancasse la figura del preparatore/programmatore, a patto che si limiti a mettere in pratica quanto organizzato da chi dispone di professionalità ed esperienza più approfondita; un ottimo mezzo per la crescita di ogni componente del gruppo di lavoro è infine il continuo confronto, con scambi di opinione e di idee legati alla realizzazione pratica del programma stesso!

 

L'Accademia di Tirrenia tempo fa pubblicò un libro intitolato: Manuale di Preparazione Fisica Off Season. Potrebbe essere un buon testo per un giovane magari con l'aiuto di un genitore e di un esperto per la parte dei pesi?

Assolutamente sì, ribadisco l’importanza di interfacciarsi sempre con i tecnici ed i preparatori di Tirrenia al fine di realizzare nella giusta maniera quanto riportato in descrizioni e foto nel manuale ; l'ideale sarebbe programmare un appuntamento in accademia e verificare il lavoro "dal vivo" almeno una volta........

 

Questo testo era composto da schede e veniva definito "Gli appunti dell'Accademia". Sai se Il lavoro di raccolta schede è proseguito? E' disponibile per l'acquisto ora? Esiste in alternativa un altro programma alternativo e ben fatto?

Il manuale di preparazione fisica "off season" mantiene inalterata la sua efficacia, nel senso che rappresenta ancora un'ottima guida per l'allenamento invernale; potenziamento muscolare con macchine, oppure in equilibrio dinamico utilizzando le resistenze rappresentate da elastici di varia tensione, così come esercizi di stretching e andature da sfruttare per dei riscaldamenti "funzionalmente esaurienti", continuano a rappresentare contenuti tra l'altro di facile applicazione; per la sua disponibilità rimane il riferimento della segreteria dell’accademia ( Signora Marinella Mojoli ) mentre per alternative a questo credo che il web ne offra in quantità...... il problema però potrebbe essere il "contatto" con il/ i tecnico/i realizzatori delle alternative stesse.........

 

Hai un consiglio per gli Allenatori di Baseball e Softball Italiani?

Senza falsa modestia credo che le esperienze personali vissute dai componenti dello staff della Nazionale Maggiore ( Manager, Coaches, Strenght & Conditioning Coach, Trainer......... ciascuna ovviamente per il suo ambito di competenza..... ) siano di tale livello da riuscire quantomeno a suscitare un po' di curiosità tra colleghi ed addetti ai lavori...... J analogamente il conforto dei risultati conseguiti negli ultimi 5 anni tra Nazionale Juniores e Maggiore (gestite da staff che hanno sposato una filosofia di lavoro comune....... ) fornisce qualche garanzia in quanto a bontà del "progetto"....!! per questo quindi consiglierei scambi di veduta, di esperienze realizzate, di tutto ciò che possa fornire un contributo significativo nella direzione della "divulgazione" di una cultura sportiva che dovrebbe arrivare a toccare il maggior numero di realtà e di persone possibile!! per conseguenza mi sento di consigliare alle Società ed alla Federazione stessa di "catalizzare" la realizzazione di questi incontri J

 

Qualsiasi cosa tu voglia aggiungere........

Una frase (liberamente rielaborata dal sottoscritto) di cui mi sono innamorato fin da quando l'ho sentita ( in lingua originale J ) e che rispecchia in pieno la mia filosofia : "La voglia di realizzare un sogno sportivo non è così importante come la voglia di prepararsi per realizzare il sogno stesso...., che sarà così destinato a divenire realtà “

 

Grazie Gianni e in bocca al lupo per il tuo lavoro

Grazie a te, ed alla Redazione per l’attenzione che mi avete rivolto e per l'occasione che mi avete fornito di "testare" la vostra capacità di sopportazione nei confronti del mio pensiero riguardo lo sport. J

 

Leggi il Curriculum di Gianni Natale

Nella foto Alex Liddi, Marco Mazzieri e Gianni Natale
Nella foto Alex Liddi, Marco Mazzieri e Gianni Natale

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Commenti: 2
  • #1

    roberto (sabato, 06 ottobre 2012 18:51)

    grande gianni ,parole sante, purtroppo l'attivita' giovanile dove si dovrebbero apprendere e mettere in pratica ,le societa' non gli danno l'apporto tecnico e i tecnici sono persone appassionate ,pagati quasi nulla e con poco tempo libero e i ragazzi hanno altre alternative.....

  • #2

    francesco (domenica, 07 ottobre 2012 01:12)

    L'ho letta dieci volte e domani la girerò a mia figlia. Tutto mi ha interessato a 1000 ed in alcune esperienze mi ci sono ritrovato, ahimè per lo più negativamente ma, i ...................brividi, me li ha dati il commento sulla volontà del ragazzo/a e non la sola speranza di diventare un campione; specie quando la speranza è più che altro presente nei genitori. Mi spiacerebbe immensamente accorgermi di sostituirmi alla pianta che cresce quando dovrei invece essere "solo" il puntello, il palo qui appoggiarsi nei primi anni per diventare forte e dritta.
    P.S.) Anch'io tanti anni di chierichetto, di rugby ma anche di nuoto così come i miei figli, ma quando incontri il Baseball ............ tutto il resto diventa complementare.
    Salutoni da francesco & tutta la tribù (PC)